La penna degli Altri 29/09/2011 10:34
De Rossi, la firma savvicina
Probabilmente bisognerà aspettare ancora un po, visto che le parti la Roma e il giocatore, anche se riesce proprio difficile pensarle come parti stanno ancora lavorando e limando domanda e offerta. Le certezze più grandi sono due: De Rossi vuole restare alla Roma e la Roma vuole che De Rossi resti. Non solo. De Rossi vuole restare alla Roma, è convinto di farlo ed è sereno in questo prezioso momento della trattativa e della carriera, e la Roma vuole fare di De Rossi il vero autentico erede di Totti, la bandiera, il simbolo, il volto stesso del nuovo progetto e sì, è così della stessa rivoluzione culturale. Ieri Sky ha annunciato un Walter Sabatini il nostro direttore sportivo poeta «molto ottimista» sulla firma di Daniele. Più che altro è realista, visto che lui in fondo, in fondo, ma anche in superficie non ha mai pensato ad altre soluzioni. De Rossi non è stato venduto, De Rossi non è stato messo sul mercato, di De Rossi si ha tutta la fiducia di questo mondo tanto è vero che ha iniziato la stagione senza firma su un contratto in scadenza.
Stiamo parlando di uomini veri, dove la parola, o semplicemente il buon senso hanno il peso che devono avere: tutto. La Roma per De Rossi ha studiato un contratto particolare, che a turno è stato definito innovativo, creativo o fantasioso: si compone di tre parti, un fisso (tendente ai 4 milioni) e due variabili legate ai risultati della squadra e agli obiettivi individuali (gol, presenze nella Roma e in Nazionale). Non solo. Nel contratto dovrebbe essere prevista la possibilità di un automatico prolungamento alla scadenza dello stesso e garanzie importanti sul dopo-carriera. Qualcosa del genere. Ci si lavora. Ci vuole ancora un po di fantasia. Ma soltanto perché limmaginazione più bella coincida con la realtà. Si era lavorato per linizio del campionato e poi, sempre sottotraccia, perché magari il rinnovo coincidesse con la nomina a presidente di Thomas Richard DiBenedetto. Mister Presidente è stato sempre chiaro: «De Rossi non si tocca». Così come è stato chiarissimo Luis Enrique: «Se De Rossi è fondamentale? Ovviamente sì. Lui è lesempio». E avrebbe voluto aggiungere pure dellaltro. De Rossi invece della Roma pensa che... Che cè bisogno di scriverlo?