Queste le sue parole: «C’è stato un ottimo impatto e se avessero convalidato la rete sarebbe stato ancora meglio. In dieci minuti o poco più non è semplice giudicare. La piazza lo ha accolto molto bene ed è la migliore, in Italia, dove potesse andare», ha proseguito l’agente. «Quando Fabio scende in campo cerca di dare sempre il massimo e sono sicuro che farà innamorare tutti. Farà di tutto per guadagnarsi un posto e darà di tutto e di più. La gara più importante per Fabio è quella in cui scende in campo, che sia un’amichevole o una finale. Cerca sempre di dare il massimo e, in tutte le squadre in cui è stato, ha sempre detto poche parole e lavorato molto».

Ed è giusto che sia così perchè per un ragazzo classe ’91, non sarà semplice trovare spazio in una rosa così ampia. Ha la giusta mentalità per fare bene e nonostante abbia solo venti anni vanta già una discreta esperienza ed è dotato di grande personalità. E’stato allenato da Carlo Ancelotti a Londra, fu strappato al calcio italiano da chi forse già nel 2007 aveva capito le reali potenzialità di questo ragazzo, il Chelsea. E proprio a Londra, un anno più tardi si tolse una bella soddisfazione, nella stagione 2008-2009 infatti, divenne il capocannoniere della squadra delle riserve dei Blues, con 10 gol in 11 partite, tra i quali uno contro il Manchester United nella FA Youth Cup. Una breve parentesi allo Swansea da marzo di quest’anno, squadra con la quale ha conquistato la storica promozione in Premier per arrivare poi a Roma, squadra che su di lui ha potenzialmente investito 7 milioni di euro. Lui, Fabio, è motivatissimo. Sa di essere arrivato in un grande club e forse per lui è arrivata la svolta della carriera, quella svolta che potrebbe portarlo nell’olimpo dei grandi. Dipende solo da lui.