La penna degli Altri 07/09/2011 13:26
Dal calcio 35 milioni di bonus al fisco
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Il contributo era stato lo scoglio su cui si era andata ad arenare il negoziato tra Aic e Lega di A, in pratica la «causa primaria» dello sciopero. Il fatto che sia rientrato dalla finestra proprio il giorno dopo la firma del contratto, apparirà agli occhi di Maurizio Beretta come una sorta di beffa.
NUMERI -In Lega a Milano ieri hanno fatto un po di conti. Daltro canto, li avevanogià eleborati nei giorni scorsi, quando infuriava la polemica con lAic. Questanno la serie A pagherà circa un 1,1 miliardo (lordo) in stipendi (più di 900 milioni solo per le prime squadre, senza contare bonus, giocatori fuori rosa e giovani già contrattualizzati). Esclusi i salari più bassi, quelli normalmente pagati ai più giovani, il contributo di solidarietà dovrebbe incidere su circa 1,050 miliardi di euro di stipendi. Applicando su questa base il tre per cento, si giunge a un versamento complessivo che si andrebbe a collocare tra i 30 e i 35 milioni di euro. Una somma notevole ma sempre inferiore a quella che i giocatori di serie A avrebbero versato nelle casse dello Stato se fosse passata la prima versione del contributo di solidarietà (5 per cento sulla parte eccedente un reddito di 90 milaeuro, il 10 per cento sulla parte eccedente un reddito di 150 mila euro): i calcoli parlavano di un saldo complessivo di oltre cinquantacinque milioni di euro. (...)
RINGRAZIAMENTI -Certo ventiquattro ore dopo appare carico di inconsapevole ironia uno dei commenti rilasciati da Maurizio Beretta lunedì pomeriggio, subito dopo la firma del contratto collettivo:«Ringrazio il Governo perché il taglio del contributo di solidarietà ha dato la spinta finale».
Ovviamente i meno felici saranno i calciatori stranieri, chiamati a contribuire al risanamento del bilancio di un Paese che non è il loro. E se Ibrahimovic in quanto cittadino dellUnione Europea può in qualche maniera essere coinvolto nella situazione generale, altrettanto non si può dire per Milito che da argentino una situazione critica da un punto di vista economico lha già vissuta e sofferta. Parliamo di cifre rilevanti che, comunque, non manderanno in rovina i contribuenti del mondo del pallone. Semmai, chi ha concordato lo stipendio al netto, dovrà «sopportare» il calcolo della parte eccedente al lordo. Un esempio? Poniamo che il calciatore in questione riscuota ogni anno cinque milioni di euro; al lordo quello stipendio raddoppia diventando di 10 milioni. La parte eccedente ammonta a 9,7 milioni. Conclusione: un contributo di 291 mila euro.