Dopo quasi mezzora, il tecnico ha ridiviso i ragazzi in tre gruppi per la fase di circolazione palla: col fratino verde c’erano Juan, Kjaer, Burdisso, Pizarro, De Rossi e Borini; con quello giallo Nego, Heinze, Gago, Angel, Totti, Simplicio e Osvaldo; con quello rosso, invece, Cassetti, Taddei, Matteo Ricci, Rosi, Pjanic, Perrotta, Lamela, Borriello, Bojan e Barba. Gialli e verdi devono scambiarsi la palla eludendo il pressing dei rossi. Poco dopo le 11, Luis Enrique ha predisposto due gruppi per provare gli schemi, con Pizarro – finalmente in gruppo – nel ruolo di playmaker. L’allenatore cambia spesso i giocatori tra le due squadre, senza mai interrompere il ritmo serratissimo.

Dopo circa tre quarti d’ora di schemi, inizia la partitella di fine allenamento, dalla quale già molto viene fatto capire: Cassetti schierato centrale insieme ad Heinze (che vede ridursi al lumicino le chance di sostituire Juan), Gago vertice basso a centrocampo e la coppia Totti-Osvaldo in attacco, con Bojan dall’altra parte, tra l’altro apparso in grande forma e autore di un bel gol, realizzato con una precisa diagonale che punisce Stekelenburg, alla fine di una bella corsa palla al piede. Sembra intuibile, dunque, che contro il Cagliari il danese Kjaer non dovrebbe essere rischiato subito titolare, con Cassetti ancora in mezzo alla difesa vicino a Burdisso e Rosi terzino destro.

Miralem Pjanic, al suo secondo allenamento agli ordini di Luis Enrique, è già ben inserito negli schemi e cresce ora dopo ora l’impressione che possa risultare la sorpresa di domenica, schierato come intermedio al fianco di De Rossi e Gago, con Perrotta comunque pronto a dire la sua.