La penna degli Altri 01/09/2011 10:35

Borini, il piccolo Inzaghi prova a sfruttare l’occasione della vita

EMERGENTE -Fortunatamente, però, zero a volte vuol direinizio, significa nuovo, ine­splorato. In un mondo con­servatore come è quello del calcio, puntare su un venten­ne che non ha mai disputato una gara nell'ex torneo più bello del mondo è un appa­rente controsenso. Ma ha l'entusiasmo del giovane e la malizia del co­smopolita: ba­steranno? Ave­va sedici anni quando passò dalle giovanili del a quelle londine­si del Chelsea.«Vieni da noi? Ti facciamo diventare un calciatore», gli avevano det­to. E stato così. Gli inglesi non mentono. Per fare l'at­taccante, poi, bisogna buttar­la dentro. E allora vai col conteggio: con la squadra ri­servedei Blues, nel 2009, firma una decina di gol in undici partite. [...]. lo nota per forza, lo convoca (per scelta) in (contro il Por­to,ma resta in panca) prima di farlo esordi­re in Premier contro il Tot­thenam il 20 settembre del­lo stesso anno.

ITALIA MIA -La comparsata sul palcoscenico inglese non gli basta. vuole di più. vuole giocare. Così sveste i panni della promessa e decide di diventare uomo tornando in Italia. Il Parma gli offre un contratto, un quinquennaleche se non vale un vitalizio poco ci manca. E comunque ha l'odore di bucato fresco del futuro garantito. Nel mezzo c'è il prestito al Swan­sea (cadetteria inglese) e la conferma che su varrebbe la pena puntarci al­meno un pen­ny. Com'è e co­me non è: 6 gol in 12 presenze sono stati un contributo de­terminante al­la scalata in Premier dei gallesi che lan­ciarono John Charles. Ghi­rardi, da Parma, intanto si fregava le mani.« Sono alla quinta stagione nel calcio e mai dagli addetti ai lavori ho ricevuto tanti complimenti come per questo ingaggio », [...]

ROMAMOUR -Ieri qualcosa è cambiato. A tre minuti dalla chiusura del mercato estivo è passato alla Roma. Non è un colpo di scena: è il segno che i giallorossi sono lungimiranti. E' arrivato in prestito, ma tant'è: dal por­ridge alla cacio e pepe, Bori­ni il parmigiano l'ha sorbito solo a scaglie. Di lui dicono che è stilisticamente brutto come Inzaghi. Però Inzaghi fa gol e i fashion stylist del pallone qualche volta non li fanno. E poi è un cervello di ritorno, cioè uno che la fuga l'ha fatta al contrario: dal­l'estero è tornato a casa, in Italia.« Da straniero », dice lui. Una cosa è certa: e il pallone parlano la stessa lingua.