La penna degli Altri 26/08/2011 13:02

Totti sostituito, Roma eliminata. L’Olimpico contro Luis Enrique


essere una festa in qualcosa che somigli a un incubo. Il tutto pochi minuti dopo che Luis Enrique aveva sostituito  tra gli assordanti fischi dei tifosi, con il capitano che ha abbandonato il campo senza nemmeno


guardare la fine della gara insieme al resto della squadra. Film visto e rivisto nella passata stagione. Anche se c’è da dire che forse la sostituzione è stata fin troppa frettolosa. Quanto basta per scaraventare la Roma nel caos, ed è solo l’inizio. «Le mie decisioni non possono essere condizionate dai tifosi o dalla stampa. Non è già tempo di bilanci. Non si rovescia questa situazione in due-tre mesi. Se la squadra non dovesse seguirmi, la mia presenza qui non avrebbe senso». Luis Enrique ha capito che non finisce qui. Lo Slovan a parte il gol ha fatto poco altro, la partita era cominciata con il piede giusto: palla buona per Bojan, che davanti

a Putnocky calcia male e debole. Sarà il primo di una lunga serie, fino a quello a pochi istanti dalla fine, tiro sparato addosso all’estremo difensore. All’11’ il gol che sembra spalancare le porte a una serata da ricordare, la prima all’Olimpico di DiBenedetto, cominciata con un messaggio su maxischermo che fa molto

yankee-style. Ci pensa Perrotta in scivolata a concretizzare un angolo di , pallone sotto le gambe di Putnocky. Per la Roma sembra annunciarsi una gara in discesa, lo Slovan non impensierisce più di tanto i giallorossi. La palla, anche se non velocissima, gira. I giocatori stanno provando a entrare nella mentalità del gioco di Luis Enrique e tentano di mettere in pratica i suoi insegnamenti. Risultato vano, quando c’è da concretizzare gli errori sono troppi: i tentativi di Simplicio, Angel e Rosi finiscono nel niente.

Nel secondo tempo la Roma cerca il gol qualificazione. Le occasioni non mancano, ma la palla non entra. Triangolazioni, passaggi al limite dell’area, tutto si spegne lì. E si spegne pure la Roma, fuori dall’Europa per la prima volta dal 1997/98, un primato di cui la gestione avrebbe fatto volentieri a meno. Magra consolazione, ieri è stato annunciato l’acquisto dell’attaccante Osvaldo, pagato all’Espanyol 15 milioni più i bonus, per lui accordo di cinque anni. Mentre oggi è il giorno di Kjaer, arrivato ieri sera a Fiumicino. Per adesso c’è altro a cui pensare. Perché la serata di ieri ha già lanciato un campanello d’allarme per quella che sarà la stagione della Roma. E lo sguardo di Luis Enrique, perso nel vuoto nel sottopassaggio, non è un buon segnale.