La penna degli Altri 28/08/2011 10:55
«Tifosi, serve il vostro calore»

Il senso: Totti è un calciatore chiave per la nuova società, De Rossi idem, ma il progetto è stato cucito addosso a Luis Enrique. Si è innescato un pericoloso procedimento autodistruttivo, commentava ieri un manager, adesso cerchiamo di ritrovare la serenità perduta perché il campionato deve ancora iniziare.
Cominciamo da Totti. «Io lo ammiro molto», dice DiBenedetto a Sky, «è un grandissimo giocatore ed è molto importante per il nostro progetto, ma è lallenatore che decide chi e quando gioca. E io appoggio il tecnico al 100%». Che non gode affatto di una fiducia a tempo. Anzi. Il nuovo numero uno della Roma, che oggi sarà a due passi da Reggio Emilia, a Poviglio per la precisione, per sostenere il figlio nellultimo impegno di regular season del campionato di baseball, è chiarissimo: la Roma ha puntato su Luis Enrique e continua a credere che sia luomo giusto per questa squadra.
La nuova società, spiega Mr Tom, «ha scelto Luis Enrique per la sua filosofia di gioco, molto simile a quella del Barcellona. Molto simile - aggiunge - non solo per lo stile di gioco, ma anche per latteggiamento da tenere dentro e fuori dal campo. Il concetto di squadra per noi è molto importante. È quello che fa il risultato. È la squadra che vince, non il singolo. Se la squadra lavora insieme e duramente, il risultato non può che essere un successo». Quanto alleliminazione dallEuropa League, DiBenedetto vede il bicchiere mezzo pieno: «Credo potrebbe anche essere un vantaggio essere stati eliminati, perché intanto dà la possibilità ai giocatori più anziani di poter riposare di più tra una partita ed unaltra o di recuperare dagli infortuni. E allallenatore di aver più tempo per preparare le partite, quindi, potenzialmente, potrebbe essere un vantaggio. Potremmo essere più forti grazie a questa eliminazione».
Bisogna cercare, è il DiBenedetto-pensiero, di restare uniti. E cè bisogno che i tifosi stiano vicini alla Roma: «Questo è fondamentale - avverte DiBenedetto - perché i giocatori ricevono davvero tanta energia da una tifoseria calorosa, mentre un atteggiamento negativo da parte dei tifosi può fare molto male alla squadra».
Lobiettivo è quello di «far crescere il maggior numero possibile di talenti locali. Vogliamo renderci attraenti - spiega Mr Tom - agli occhi dei giovani della capitale e dei loro genitori che devono voler venire a giocare nella Roma ». Uno di loro è stato tanti anni fa Daniele De Rossi. «Noi - dice il neo patron - speriamo che De Rossi possa giocare tutta la sua carriera a Roma. Speriamo che lui voglia farlo, ma la decisione spetta solo a lui. Lui è un ragazzo di Roma, un grande giocatore, un calciatore della Nazionale, ed è un grande valore aggiunto per noi».
DALLA SPAGNA Non è solo DiBenedetto a predicare calma. Prima e dopo la Supercoppa Europea vinta sul Porto, anche Guardiola parla ai romanisti: «Cè bisogno di pazienza, il mondo non si fa in due giorni. Luis Enrique lo conosco bene, ho avuto la fortuna di averlo come compagno a Barcellona e come allenatore ha molta personalità. Se vado io alla Roma adesso, cosa pretendono? Che in 2-3 settimane giocano come il Barcellona adesso? È impossibile, per tutto ci vuole un po di tempo. Peccato che nel calcio non cè tempo, ma questo è il nostro mestiere. Sono sicuro che, se lo sosterranno, Luis Enrique farà un grandissimo lavoro. Anzi, ne sono sicurissimo».
Anche Manuel Estiarte, portavoce del Barcellona, nonché ex stella della pallanuoto mondiale, tifa per Luis Enrique: «Su Luis Enrique non possiamo dire niente. È un ragazzo convinto delle sue idee e questa è la sua forza. Va avanti con le sue forze e non si fa condizionare da nessuno. Farà quello che ha in testa. Non cè dubbio che Roma sia una piazza passionale, ma anche molto difficile. Però, Luis ha già dimostrato le sue capacità. E ci proverà fino alla fine». Lo pensano anche a Trigoria.