La penna degli Altri 08/08/2011 10:03
Sudor y trabajo le parole di moda

È un viaggio nel tempo e negli stili, perché sembra aver assorbito il meglio da personaggi diversi e molto lontani. Presenta tratti del carisma di Helenio Herrera, ricerca la bellezza come il miglior Zeman, accoglie la fatica come Francesco Rocca, ha lo stesso ascendente di Mourinho sui calciatori, riesce a vendersi come Fabio Capello. Shakerandolo bene, cosa viene fuori? Chi è veramente Luis Enrique? Un genio o un folle? Un pragmatico o un visionario? Forse entrambe le cose.
Orgoglio Certamente, ha idee, carisma, talento. Ha un progetto già disegnato nella sua testa. Dove lo porterà non è importante, a lui interessa più il cammino della meta, come arrivarci, cosa dimostrare lungo il tragitto. Già, cosa? Bel calcio, innanzitutto. Dietro lunica promessa fatta il giorno del suo insediamento «Renderemo i tifosi orgogliosi di noi» cè la volontà di scendere in campo sempre per vincere, provando pure a divertire e, perché no, a divertirsi.
Per riuscirci, la squadra dovrà essere sorretta da una condizione atletica sempre ottimale. Per questo le due parole dordine, ormai celebri, sono diventate trabajo y sudor. La Roma vista a Budapest ha ritrovato, dopo tanto tempo, la voglia di giocare a pallone. Il cammino, come ha annunciato lui, sarà largo e tortuoso, ma è già un buon inizio.