La penna degli Altri 13/08/2011 12:09

Sabatini: «Sì, Luis Enrique mi entusiasma»



E' la parola che per prima è saltata alla mente fervida di , ed è la parola che per prima salta alla mente di chiun­que abbia visto l'accoglienza della Roma. A Valencia. (...)

 Au­toironico, istrionico, fulminante, per­sino tenebroso a tratti, il ds giallo­rosso ha accettato uno scambio di ve­dute su quello che sta nascendo dal­le parti di Trigoria, resistendo alla voglia di non esporsi ai riflettori e a un'altra voglia, ben più difficile per lui. La sigaretta. Pantaloni scuri, ca­micia bianca con due bottoni aperti, giacca scura. Sguardo altalenante, a volte aperto a volte chiuso, a volte guizzante altre malinconico. E un gusto nello scegliere le parole che non è da ds, è da bohemien.

, siamo curiosi di capire che Roma vede con i suoi occhi.

Pausa. «Sono entusiasta. Entusiasta di Luis Enrique e del suo staff. Do­vreste vederli, gente che sta dieci ore al giorno a Trigoria. Con una professionalità... Hanno avuto un forte impatto sulla squadra. Dopo pochi giorni, tutti i giocatori segui­vano Luis Enrique e i suoi collabora­tori. Tra un po' lo ameranno. Lavora­no come fabbri, con la qualità degli architetti».

Che bella frase, questa la scrivia­mo...

« Guardate, basta un’immagine. Po­chi giorni fa, a Trigoria, dopo una mattinata di allenamento e con il po­meriggio libero, invece di andare in giro che ne so, per la à, sono an­dati a vedere un'amichevole della Primavera, con 40 gradi all'om­bra... » . ( Era lunedì scorso, test della Roma di con la Lupa Fra­scati).

Ma è una squadra già pronta?

« Se dicessi che siamo al livello di un Milan sarei... un velleitario. Ve­dete, l'importante, quando si co­struisce una squadra, è avere un'idea in testa. Un'idea di squadra, di gioco. Se c'è un'idea, si può svi­luppare, la squadra cresce; e se c'è un'idea, puoi anche aggiungere due o tre giocatori col tempo, entrano nel sistema di gioco. Io sono ottimi­sta » .

Anche perché la concorrenza, Milan a parte, sta vivendo una fase genera­le di transizione?

« Sì. Però anche la mi sembra sulla strada giusta; quanto all'Inter, è in piena fase...».

Di ridimensionamento?

«... di cambiamento, direi di cambia­mento ».

Chi ha visto Bojan in Ungheria è rimasto colpito dalla facilità di giocare anche da trequartista, di ' vedere' il passaggio. Lei è stupi­to?

« E' un ragazzo che a 17 anni ha fat­to gol in . E' in piena pa­rabola per diventare quello che de­ve » .

Sinceramente. Lamela?

Lampo negli occhi. Pausa. « Come Pastore... più combattente».

E' in Spagna anche per prendere Osvaldo?

Serio. « Ha grandi doti tecniche. Il vero Osvaldo è quello visto in Spa­gna; il giocatore visto in Serie A era molto giovane e non ha realizzato ap­pieno le sue qualità. Ma è un gioca­tore ».

Il fatto che abbia giocato in Serie A sarebbe un vantaggio o un ostacolo?

Pausa. «Potrebbe essere un ostacolo 'mediaticamente', diciamo così, per l'immagine, perché qualcuno può pensare sia l'Osvaldo del passato. Può essere sottovalutato. Mentre per il giocatore potrebbe essere un van­taggio perché conosce il campiona­to ».

Ma insomma, è in Spagna per pren­dere Osvaldo? Ha la valigia, vuol di­re che si ferma a lungo...

«Chi mi conosce sa che viaggio sem­pre con la valigia. Nella vita non si sa mai, possono chiamarti all'improvvi­so, che so, da Parigi... » .