La penna degli Altri 09/08/2011 10:23
Prandelli: «De Rossi fondamentale»

Già, Italia e Spagna. Sono le ultime due nazionali campioni del mondo, ma sono ormai due mondi completamente diversi. «Sono davvero curioso di vedere quale è la distanza tra loro e noi - dice Prandelli - Non so se sia maggiore o minore di quella dei bond sui listini delle Borse, è un punto di vista che non avevo considerato. Semmai, dalla mia prospettiva la differenza è di cultura calcistica: per questo mi intriga il confronto. Rispetto alla Spagna, noi siamo ancora molto indietro. Stiamo ancora cercando la nostra identità».
De Rossi non veste la maglia azzurra dal 9 febbraio scorso, quando lItalia fece unottima figura a Dortmund nellamichevole contro la Germania, pareggiata 1-1 nello stesso stadio che vide la Nazionale di Lippi vincere la storica semifinale mondiale nel 2006 proprio contro i tedeschi. Poi il lungo stop in ossequio al codice etico ed ora il ritorno. «Scontato», appunto, come ha precisato un Prandelli più che mai felice anche della nuova Roma "alla spagnola" che sta nascendo e che vede De Rossi utilizzato da Luis Enrique davanti alla difesa, esattamente nella posizione che, oltre ad essere più congeniale per le caratteristiche del giocatore, è anche la stessa in cui il commissario tecnico intende utilizzarlo in azzurro. Lui è una certezza, altri decisamente meno. Cassano, ad esempio: «Consigli ad Antonio non ne do, è in grado di scegliere da solo se rimanere al Milan o no. Il discorso comunque non valeva solo per lui, ma per tutti: sono diversi i nazionali alle prese con situazioni del genere». Il criterio per le convocazioni, infatti, cambia: per essere chiamati bisognerà giocare. E allora ecco che i giocatori n bilico aumentano: Sirigu e Criscito sono emigrati; Balotelli non trova la sua dimensione al City («il tacco che ha fatto arrabbiare Mancini? Non era una mancanza di rispetto verso lavversario»). Gilardino è rimasto fuori («con una squadra palla a terra non serve, ma lo seguo»), si guarda anche in Serie B, con Ogbonna e Palombo; Aquilani e Montolivo sono nel limbo. Le certezze, insomma, sono due, Rossi e De Rossi. Cè un prefisso di differenza. Magari è 0034, dato che uno gioca in Spagna e un altro in una squadra che sta diventando spagnola e che è giallorossa. A pensarci bene, forse un incertezza cè: non è che De Rossi domani sbaglia squadra?