La penna degli Altri 13/08/2011 11:54

Giallorossi k.o. però a Valencia si fa festa prima

Gran gazzarra, urla, superlavoro per la security giallorossa, presa alla sprovvista. Un abbraccio così caloroso (però molte ore prima dei tre schiaffi presi in serata al Mestalla) da stupire pure Mauro , neo consigliere romanista, alla prima trasferta con la squadra, in rappresentanza della società, e forse pure un tantinello emozionato. «Daje Roma», dai romani in vacanza, che figuriamoci se si perdevano l'occasione di abbracciare e compagni. «Daje Bojan», dagli spagnoli e, in verità, soprattutto dalle spagnole, tutte per il ragazzino. «Daje Luis», con codazzo di telecamere e microfoni fino all'ingresso del pullman, perché il signor Enrique è stato qualcuno e la stima in Spagna è trasversale, in Catalogna come nella Comunità valenciana.



Breve ma intensa Così, tra un «daje» e l'altro, la Roma si è messa alle spalle pure questo blitz di mezza estate, l'ultimo prima dell'esordio in Europa League a Bratislava, tappa iniziale del «camino largo y tortuoso» che aspetta la Luis Enrique band. Trasferta valenciana breve ma intensa: esattamente dodici ore dall'atterraggio al fischio finale, mezza giornata di sole, calore, affetto e gol, anche se solo del Valencia. Toccata e fuga in questa à dalle mille facce, una specie di viaggio nel tempo, dai resti romani alle meraviglie avveniristiche di Calatrava, da un passato splendente ad un futuro carico di aspettative, nonostante la crisi. Un po' come la Roma che sta nascendo.