La penna degli Altri 26/08/2011 10:49
DiBenedetto prova a scaldare i cuori, ma alla fine sono fischi
PASSEGGIATE - Una serata iniziata allinsegna delle passeggiate. Quella di Tom DiBenedetto prima di tutto. Arrivato allOlimpico alle 19 il presidente in pectore giallorosso è voluto scendere in campo, accompagnato dalla scorta e dai suoi uomini di fiducia, con in prima fila lavvocato Mauro Baldissoni. Un mezzo giro di campo tra gli applausi di un pubblico ancora sparuto. Passeggiata solitaria, invece, con mano in tasca e inevitabile sigaretta per Walter Sabatini. Ma il protagonista assoluto del prepartita giallorosso è stato il nuovo proprietario della Roma. Thomas DiBenedetto si è comportato da vero padrone di casa. E arrivato in largo anticipo, è sceso in campo, ha visitato tutto lOlimpico, gli spogliatoi, gli stand degli sponsor, si è recato persino al bar. (...)
SOUVENIR - E stato lui il grande protagonista finché la squadra e Luis Enrique non hanno rovinato la festa. Il prossimo presidente della Roma non ha voluto far mancare il suo personale messaggio ai tifosi della Roma. Le telecamere lo hanno registrato prima della partita e i maxi schermi dellOlimpico lo hanno diffuso poco prima dellingresso in campo delle squadre. Un messaggio che DiBenedetto avrebbe voluto registrare in italiano, ma che alla fine lo ha visto affidarsi alla lingua madre con leccezione di un Forza Roma finale che ha infiammato lOlimpico, quanto il gol illusorio di Perrotta che ha visto DiBenedetto scattare in piedi e applaudire. Poi, quando la delusione ha preso il sopravvento, lamericano ha predicato e dispensato calma: « Certo, questo risultato fa male, però bisogna avere pazienza. Per esempio ho notato dei miglioramenti rispetto alla partita in Slovacchia, dobbiamo stare sereni e lavorare tutti nella stessa direzione ».
NUOVI - Doveva essere anche la serata della presentazione dei volti nuovi della Roma. Quelli protagonisti tra campo e panchina, Josè Angel, Stekelenburg, Bojan, Heinze, e quelli seduti comodamente in tribuna, da Lamela, allultimo arrivato Osvaldo. Applausi per tutti, ma alla fine il più festeggiato è stato ancora una volta lui, Francesco Totti. Cori dedicati nella fase di riscaldamento, boato alla presentazione dello speaker, applausi a ogni invenzione e fischi di chiara disapprovazione al momento del cambio con Stefano Okaka. Perché se è vero che il futuro sarebbe dovuto cominciare ieri, Totti non rappresenta ancora il passato di questa Roma.