La penna degli Altri 08/08/2011 10:44

De Rossi si riprende l'Italia



D’altronde,campione d’Europa Under 21 e bronzo ai Giochi di Atene a 21 anni e campione del Mondo due anni più tardi non è roba da tutti. Ma è roba da , uno che in genere non salta neppure un’amichevole e che a 28 anni ha messo insieme 63presenze e 10 gol, numeriche ne fanno il miglior romanista di sempre in azzurro. Un anno fa, quando Prandelli debuttò in panchina contro la Costa D’Avorio a Londra, in assenza di Buffon e Pirlo, fu lui a mettersi al braccio la fascia da capitano. Fu in quei primi giorni di ritiro che il ct parlò per la prima volta di codice etico,invitando tutti i giocatori a mantenere un comportamento adeguato non solo con l’Italia ma anche nel club.

Daniele fu uno dei primi a sottoscrivere tutto. Salvo poi pagarne le conseguenze, quando,dopo la gomitata a Bentivoglio del primo maggio, venne escluso dalle convocazioni azzurre. Si giocava a Bari,guarda caso lo stesso stadio dove mercoledì l’Italia affronterà i campioni del Mondo della Spagna. Già, guarda caso il Paese di Luis Enrique e di Bojan, quel Paese che sembra essere diventato tanto di casa a Trigoria. Daniele ci tiene a fare bene. E lo farà. Perché come ha detto lo stesso Prandelli«è un’amichevole che sa di match vero». E perché lui con la maglia azzurra ha sempre avuto un feeling speciale. Che non ha alcuna intenzione di interrompere,visto che sarà uno dei punti fermi dell’Italia nell’anno che porta agli Europei. Nei prossimi impegni ufficiali,

Daniele ci sarà: si tratta del doppio impegno di qualificazione in programma a settembre contro Isole Far Oer e Slovenia,il primo in trasferta e il secondo a Firenze.In mezzo, la Roma. E un rinnovo di contratto che aspetta soltanto di essere firmato. Qualche giorno fa l’ ne ha parlato in termini ottimisti, sperando che tutto potesse essere chiuso«prima dell’inizio della stagione sportiva». Tradotto, in questi giorni, visto che il 18 c’è il preliminare di Europa League e 10 giorni più tardi l’esordio in campionato a .Proprio a , nel giorno della prima partita di Montella in panchina, fu lui a segnare il gol della vittoria. Con un’esultanza che sapeva anche un po’ di rabbia. Oggi quella rabbia è scomparsa. Oggi c’è un sereno pronto a riprendersi,finalmente, la Nazionale. La Roma no. Semplicemente perché non l’ha mai persa.