La penna degli Altri 10/08/2011 11:25

"De Rossi firma"



In quattro si sono fidanzati con la loro maglia, a vita o quasi: Mazzola, Antognoni, Giannini, Costacurta. Gli altri quattro hanno preso la strada opposta: Amoruso, Serena, Collovati, Manfredonia. Come vedremo, qualcuno si è anche pentito di avere cambiato. Perché se la rivoluzione affascina, a volte poi si trasforma in un rimpianto indelebile.

[...] Giancarlo Antognoni, 57 anni, è ormai equiparabile a un monu­mento di Firenze. Ha giocato nel­la dal 1972 al 1987, la­sciandola soltanto a fine carriera per un’esperienza in Svizzera, al Losanna. Ecco il suo parere sul futuro di . Sospira, perché un dubbio in que­sti casi è sempre legittimo: «E’ il solito dilemma, che comporta una decisione difficile. Il è una squadra importante ma non è det­to che ti porti a vincere. A Manche­ster stanno investendo da poco e la concorrenza inglese rimane for­tissima » . E cosa farebbe Antogno­ni, proiettato a Trigoria nel 2011? «Fossi in lui ci penserei attenta­mente a lasciare la Roma, che ol­tretutto sta lavorando bene e ha un progetto intrigante. Daniele a Ro­ma è una star, in un’altra società dovrebbe ripartire quasi da zero. E poi dico una cosa: io ho sposato la e ho avuto in cambio l’affetto della gente, avvertendolo più adesso di quando giocavo» . L’amore del popolo è qualcosa di non quantificabile: «Questa pas­sione dei tifosi per un calciatore vale più di mille contratti».



[...] Aldo Serena, 50 anni, cono­sce alla perfezione Milano e Torino, avendo giocato i der­by cittadini con tutte e quat­tro le maglie possibili. Eppure anche lui non capirebbe un eventuale addio di alla Roma. I tempi cambiano. «Negli an­ni miei - ricorda -i calciatori non erano tanto liberi di sce­gliere. Ti cedevano o ti presta­vano e tu, anche violentando i sentimenti, dovevi andare ». La libertà dei campioni, ades­so, è dire no a un ingaggio da 7 milioni di euro a stagione: «Daniele deve pensare bene a quello che fa. Mi metto nei suoi panni e non lascerei la Roma a cuor leggero. Soprat­tuttoper un romano e romani­sta non è semplice». E comun­que, niente liti:«L’importante, qualsiasi cosa succeda, è che sia una scelta condivisa, sen­za strappi. Devono essere d’accordo lui e la società nel separarsi. Alla fine penso che resterà, se il merca­to di soddisferà le sueaspettative».



Giuseppe Giannini, 47 anni il 20 agosto, due giorni dopo il closing della cordata DiBene­detto, ne sa qualcosa. Lui ha scelto la Roma per sempre, la­sciandola a malincuore solo nel 1996, quando il contratto era scaduto e non fu rinnovato. «Ma per me fu diverso, perché non mi fecero un’offerta per re­stare...» spiega con un pizzico di rimpianto Giannini, il Principe di Trigoria. in fondo è più fortunato: «Fermo restando che la scelta è soggettiva e non sarà semplice, io ricordo che quando arrivavano proposte nemmeno mi mettevo a parla­re. Dicevo no senza ascoltare l’offerta economica. Alla fine credo che anche per Daniele prevarrà la passione per la Ro­ma » . Anche se... «Bisogna valu­tare bene da una parte e dall’al­tra. Anche la Roma potrebbe fa­re cassa e reinvestire i soldi in­cassati dalla cessione. L’opera­zione è importante sia per il giocatore che per la società. Una cosa è sicura: de­ve rimanere. Ma solo se è moti­vato e determinato» .



[...] Alessandro Billy Costacurta, 45 anni, di cui venti passati a vincere nel Milan ( 1987- 2007), non ha mai nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di ab­bandonare il suo mondo. E co­me Paolo Maldini, è entrato nel mito rossonero. , come , potrebbe essere la rispo­sta romanista. Si può, Costacurta? «Per me Da­niele non deve avere dubbi: ri­manga alla Roma. E’ più bello e più difficile diventare grandi a casa propria. Parlando di Roma, mi viene in mente il percorso di . Francesco avrebbe sicura­mente vinto di più, magari avrebbe conquistato anche il Pallone d’Oro se fosse andato al Real Madrid o in un club di quel livello, ma accettando di legarsi a vita alla Roma è diventato un simbolo» . Certe cose succedono solo in certi ambienti: «Al Milan, oltre a me, c’è Paolo Maldini ad aver rinunciato tante volte a tan­ti soldi. Andare all’estero per certi versi è più facile, perché ti toglie responsabilità. Ma la gioia di essere felici nella propria squadra è incomparabile » .

Lionello Manfredonia, 54 an­ni, è stato il più trasgressivo di tutti. Ha lasciato la Lazio per la e poi si è trasferito alla Roma, spaccando in due la : quelli che non lo vo­levano avrebbero contestato a lungo il presidente Dino Viola. Si è pentito, 26 anni dopo: «Se tornassi indietro non farei più questa scelta. Avrei preferito giocare sempre nella stessa squadra, che fosse la Lazio, la o la Roma. Oppure anda­re all’estero. Ma all’epoca non si usava. La situazione di è molto diversa rispetto alla mia » . Nessuno griderebbe allo scandalo, cioè: «Daniele fa­rebbe una scelta di vita, senza tradire nessuno. Sbaglierebbe se andasse alla Lazio o alla Ju­ve. Ma se accettasse il Manche­ster credo che non ci sareb­be niente di male, anche se la Roma a quanto si dice gli ha fatto una proposta contrattuale importante. Non so cosa deci­derà alla fine. Spero che in ogni caso prenda la deci­sione più azzeccata per il suo futuro »