La penna degli Altri 12/08/2011 10:09

Da Bertolacci a Sini, quanti azzurrini fuori dal progetto



Tenuto nascosto Aveva 19 anni neanche compiuti Bertolacci la prima volta che andò a Lecce, la Primavera gli stava stretta, De Canio lo portò in una squadra che stava dominando il campionato di serie B, «e qualcuno si chiese come avremmo fatto a vincere il campionato – ammette l'artefice della salvezza salentina, in cerca di una panchina dopo le dimissioni di maggio – con ragazzi che non avevano ancora la peluria in faccia. Francamente non capisco perché la Roma voglia aspettare ancora un anno prima di puntarci. Hanno giocatori davvero così più forti di lui? Mi pare difficile... L'anno scorso ho cercato di utilizzarlo il meno possibile per non metterlo in vetrina e poterlo riscattare. In un certo senso l'ho anche penalizzato (9 presenze, ndr), ma nell'interesse della società per cui lavoravo. Solo che siccome è un giocatore di grande qualità, in quegli spezzoni che gli ho lasciato ha fatto tre gol, contro e Udinese, e tutti si sono accorti del suo talento. Stesso discorso per Sini, l'altro romanista che ha appena esordito con l'under 21: ha grandi prospettive ed è molto umile, lo scorso non ha avuto fortuna. Il Lecce prendeva molti gol, lui ha avuto dei problemi fisici proprio nei momenti in cui volevo provare a inserirlo in squadra».



Dimenticato Crescenzi, che Ferrara ha sempre considerato un titolare, è appena passato in prestito al Bari insieme a Sini, (tenuto in panchina, era la prima convocazione) al Crotone è stato definito ai primi di luglio ma sbloccato solo dopo un paio di settimane, D'Alessandro andrà al Verona, ma in attesa della firma si è allenato a Trigoria. Dei '91 della Roma era stato il primo a finire in copertina: 3 presenze con Spalletti, sfiorando il gol all'esordio, contro Buffon, 11 in sei mesi col Bari, girone di ritorno a Livorno. Luis Enrique non lo ha portato in ritiro, facendolo diventare l'unico titolare dell'under 21 finito in Primavera, due anni dopo averla lasciata per andare in B.