La penna degli Altri 10/08/2011 12:12
Cicinho: L'ex emarginato ha convinto Luis. «Ora sono felice»
A differenza del connazionale Simplicio, Cicinho non avrebbe potuto liberare un posto da extracomunitario (ha passaporto italiano e un nonno abruzzese), ma Luis Enrique il problema non se lo è nemmeno posto. Per la Roma che ha in mente, Cicinho e José Angel rappresentano l'ideale: terzini votati a offendere, con capacità di spinta e sovrapposizione. E in difesa come la mettiamo? Amen, se ne riparlerà.
Vecchia abitudine Cicinho è stato uno degli ultimi «fortunati» a ricevere l'ovazione dei tifosi della Roma all'aeroporto: visti i risultati, non ci sono più cascati, lasciando (in epoca recente) Bojan e Stekelenburg nelle mani degli addetti dello scalo di Fiumicino o dei viaggiatori di passaggio. I maligni, dopo qualche prestazione poco convincente, a Fiumicino sarebbero tornati volentieri, ma per accompagnarlo fin sotto la scaletta dell'aereo.
Ginocchia fragili È stato anche sfortunato, Cicinho: due legamenti crociati saltati a distanza di tre anni, quello del ginocchio destro a Siviglia quando era al Real Madrid (lo voleva mezza Europa ed era considerato l'erede di Cafù), il sinistro nel febbraio 2009, all'Olimpico, pochi minuti dopo aver segnato un gol al Genoa. Con Spalletti era un titolare: nei primi due anni a Roma, Cicinho mise da parte 73 presenze (con tre gol). Con Ranieri è finito nel dimenticatoio: tristezza, saudade e voglia di tornarsene a casa. Lo fece, nel gennaio 2010, ma al San Paolo (complici anche gli infortuni) non lasciò traccia. Il ritorno a Roma, ancora con Ranieri: sei presenze dall'inizio, due in Champions e poi via, altro giro, altro prestito, altro flop, al Villarreal.
Che ci fa qui? Il giorno del raduno, a Trigoria, Cicinho non c'era e nessuno si è stupito. I «fuori progetto» avrebbero cominciato ad allenarsi il giorno dopo la partenza della squadra per Riscone. Non fosse che il giorno dopo, Cicero era con il resto del gruppo e la voglia di Luis Enrique di farlo tornare giocatore, qui. «Ora sono felice dice a Sky . Ed è questo che importa». Un colpo da teatro che ha creato le basi per il rinnovo: il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno (a 2 milioni netti) è fuori dai nuovi parametri e andrà ridiscusso al ribasso. «Il mio procuratore sta parlando con Sabatini, aspettiamo». Ma il brasiliano si è già detto disponibile a guadagnare di meno: non soffrirebbe la fame, né scenderebbe in piazza.
Via libera Con Juan sempre alle prese con i guai al tendine rotuleo e Burdisso che, anche senza operarsi, dovrà fermarsi periodicamente ai box nell'ambito di una tabella personalizzata per limitare il dolore all'inguine, Luis Enrique potrebbe avere ancora bisogno di spostare Cassetti al centro: così fosse, Cicinho avrebbe ancor di più la fascia spianata. Che storia...