La penna degli Altri 24/08/2011 09:50

Aqui, il Liverpool lo voleva dare a marzo


I Reds, una volta capito che la non lo avrebbe riscattato, hanno pensato di farlo tornare alla Roma. A casa. E hanno prospettato la cosa direttamente a DiBenedetto, che è uno dei partner della società che gestisce la formazione inglese.


Mister Tom ha ascoltato la proposta, che gli è parsa valida sotto tanti punti di vista. Marketing compreso. Perché - ha pensato - riportare a casa uno dei prodotti del vivaio romanista sarebbe stato un ottimo affare anche dal punto di vista mediatico.

L’accordo si poteva fare: il Liverpool l’avrebbe ceduto per 6 milioni, il giocatore era pronto a ridursi l’ingaggio fino a 2 milioni a stagione - quasi la metà di quanto guadagna adesso - la piazza avrebbe accolto favorevolmente il suo ritorno. La Roma ci ha pensato.

Ci hanno riflettuto Baldini e . Poi, si è deciso di rifiutare. Perché? Non per motivi economici. E neanche tattici, visto che Aquilani può giocare tranquillamente come intermedio in un centrocampo a tre. La scelta è stata dettata da motivi fisici e di opportunità: Alberto non è stato considerato, viste le ultime tre stagioni travagliate che ha vissuto, completamente affidabile. La porta però non è stata chiusa definitivamente. «Magari - è stato il pensiero dei dirigenti romanisti - se negli ultimi giorni di mercato succede qualcosa, possiamo ripensarci».


Quel qualcosa, ad esempio, poteva essere uno scambio, proprio col Liverpool, con Borriello. Il giocatore ad Anfield piace e, inoltre, l’impossibilità di giocare le coppe non avrebbe rappresentato neanche un problema visto che la scorsa stagione i Reds, arrivati sesti in campionato, non si sono qualificati. Il Milan però, nel frattempo, si è fatto avanti col giocatore. Allegri ha bisogno di un centrocampista con le sue caratteristiche, la base dell’accordo già c’è, Aquilani potrebbe essere già impiegato nella prima giornata di campionato contro il Cagliari. Tre giorni fa è arrivata anche la conferma di Berlusconi «è un giocatore interessante» che fa pensare che per la firma sia solo questione di ore. A meno che da Trigoria non arrivi una telefonata. In quel caso sarebbe Aquilani a prendere una decisione. E il cuore lo porterebbe a casa. Senza dubbio.