La penna degli Altri 12/07/2011 12:19

Tancredi li preparerà con i palloni da rugby

E non è un caso che proprio ora i tempi sembrino maturi per un suo ritorno a qualche anno di distanza dalle incomprensioni avute con i tifosi. Tancredi che da Giulianova era partito per diventare grande a Roma e che ora è di casa a Wembley. Tancredi che però stravede per un olandese, per Maarten Stekelenburg che gli piacerebbe tanto allenare, magari proprio qui, a casa sua. Come? Dei metodi di allenamento di ieri, di oggi e del futuro, Tancredi ha parlato proprio ieri all’Ansa, spiegando: «Spesso uso i palloni da rugby perché hanno un’imprevedibilità nel rimbalzo che affina la reattività. Poi ci sono le tecniche con i palloni numerati o colorati. La psicocinetica migliora la capacità di anticipazione e reazione del ». Insomma, l’uomo che negli anni '80 parava i rigori come pochi non rifiuta di affidarsi alle nuove tecniche per migliorare i portieri di oggi, atleti che hanno fisici diversi da quelli di 30 anni fa e che hanno a che fare con palloni molti diversi da quelli di allora. Tecnologia sì, ma con giudizio. Qualche riserva Tancredi ce l’ha sulla macchina “sparapalloni”, che molti club utilizzano per allenare i portieri con missili che arrivano fino a 140 chilometri orari: «Ben venga, ma è importante anche l’allenamento classico. La macchina non può imitare la spontaneità del movimento della gamba quando prepara il tiro, un movimento che il deve imparare a "leggere"». E lui sì che sapeva leggere.