La penna degli Altri 27/07/2011 10:15

Poca Roma, ma niente drammi

Con la solita idea di base: il che anche ieri sera è stato marchio di fabbrica della terza – e quarta – Roma di Luis Enrique. L’allenatore ha confermato le scelte fatte fino a questo momento partendo con Curci, in difesa Cassetti e Antei centrali con José Angel a sinistra e Rosi a destra. In mezzo al campo non c’è – piccolo affaticamento muscolare per lui – e al suo posto tocca a Viviani, con a lato Pizarro e Greco. In attacco, con Bojan in tribuna e Vucinic in panchina, tocca ai “soliti” – al centro – Borriello a destra e Caprari a sinistra. Nel Psg, che aveva battuto i padroni di casa 1-0 nella prima partita da 45 minuti, c’è ancora Menez. E ci sono scherzi, abbracci e sorrisi con tutti quelli che fino a tre giorni fa erano i suoi compagni di squadra. Sulle note assordanti di Robbie Williams, all’interno del piccolo ma bello stadio di Innsbruck vestito a festa (come gran parte della à che l’anno prossimo ospiterà le Olimpiadi giovanili), la Roma entra in campo sostenuta da quasi mille tifosi, sistemati tra tribuna e . I tifosi di casa, invece, non sono esattamente ospitali e dal primo minuto iniziano a insultare i romanisti. Neanche il tempo di cominciare e il Psg passa in vantaggio con Hoarau, bravo ad anticipare Antei intercettando di testa un calcio d’angolo. Il pallino del gioco è in mano alla Roma, al 9’ Sakho stende Borriello al limite dell’area: punizione battuta da che, deviata, va di poco sopra la traversa. La Roma tiene palla ma sono i francesi ad essere pericolosi ogni volta che ripartono: esce Menez e il Psg raddoppia: assist filtrante di Nene, Gameiro supera Viviani e batte Curci in uscita. Altri sessanta secondi, altro gol: difesa della Roma – ancora scoperta – Nene di tacco serve Hoarau che facile facile ribatte il giallorosso. Il maxi schermo dello stadio, al minuto 32, inquadra Luis Enrique: il volto è una maschera, prima si siede, poi si rialza e osserva la partita senza dire una pa- rola. A salvare un po’la faccia ci prova su punizione, ma il pallone termina di un soffio a lato, e poi dal limite dell’area, col francese che blocca in due tempi. Da quel momento succede poco o nulla: l’arbitro fischia la fine, il Psg è già sicuro della vittoria nel torneo, i giocatori della Roma–soprattutto i giovani–tornano nello spogliatoio a testa bassa.

Nei secondi 45 minuti, contro i padroni di ca- sa del Wacker Innsbruck, Luis Enrique cambia quasi tutto. va in porta, in difesa restano Rosi e Cassetti, Viviani va a fare il centrale e Taddei a sinistra. A centrocampo Pizarro centrale, Brighi e Perrotta ai lati. In attacco Caprari a destra, Vucinic a sinistra e Verre centrale. E’proprio il numero 38 a portare in vantaggio la Roma con un diagonale di precisione dopo un assist al bacio di Pizarro. I giallorossi, complice l’avversario nettamente più debole, mantengono il possesso palla e al quarto d’ora Rosi serve bene Vucinic che in corsa di testa manca di pochissimo il raddoppio. Ancora il montenegrino protagonista: prima di sinistro manda di poco a lato, poi serve Perrotta con un tocco sotto ma il numero 20 non riesce, in scivolata, a segnare. Finisce così, con la sensazione che le basi per qualcosa di importante ci siano ma che bisognerà lavorare ancora tantissimo.