La penna degli Altri 07/07/2011 11:44

Lubrano: «Ma la prescrizione per l’illecito scatta dopo 8 anni»

non Roma che avrebbe potuto trascinare i nerazzurri in giudizio.

Avvocato ci conferma che la prescrizione per l’illecito sportivo arriva dopo otto anni?

Allo stato attuale sì. Secondo il codice di giustizia sportiva devono trascorrere otto anni per far sì che un procedimento decada.

Allora come mai Palazzi si è mosso diversamente?

Semplice, il procuratore federale ha applicato la vecchia regola vigente, quella in essere nel 2006.

Non è paradossale che, in presenza di un illecito, si decida per una “colpevolezza” prescritta?

Questo non sta a me giudicarlo, posso dire che il dottor Palazzi ha applicato il principio del favor rei.

Che cosa significa?

Per il principio del favor rei, nel diritto penale deve applicarsi sempre la norma più favorevole all’imputato nel caso di cambiamento della normativa di riferimento.

Detto così sembrerebbe quasi un premio.

Il concetto del favor rei, almeno in questo caso, è abbastanza opinabile. Probabilmente sarebbe stato più opportuno che il procuratore federale deferisse l’Inter e rimettesse il procedimento agli organismi giudicanti. L’intero sistema avrebbe avuto interesse nel giudicare se c’era la prescrizione o meno.

La Roma avrebbe potuto impugnare la sentenza?

Alla luce dell’intervenuta archiviazione della questione sui fatti compiuti dai legali rappresentanti della società Inter e nel caso di ulteriore inerzia sulla questione da parte degli organismi “politici” federali, Presidente e Consiglio Federale, la Roma sarebbe legittimata a proporre eventuali azioni per la revoca del tricolore e per la conseguente assegnazione a lei stessa per “scorrimento” della graduatoria ed applicazione dei principi generali di buon andamento dell’azione amministrativa e dei principi sportivi di riconoscimento del merito sportivo.

Quali iniziative avrebbero potuto adottare da Trigoria?

Una di natura disciplinare, l’altra a livello amministrativo. Nel primo caso si tratta di un’impugnazione del provvedimento di archiviazione innanzi alla Alta Corte di Giustizia Sportiva presso il Coni, in ragione della non impugnabilità dei provvedimenti di archiviazione all’interno dell’ordinamento federale e della sussistenza del requisito della notevole rilevanza della questione per l’ordinamento sportivo nazionale. L’eventuale annullamento del provvedimento di archiviazione da parte dell’Alta Corte determinerebbe l’obbligo per la procura di disporre il relativo deferimento, con conseguente svolgimento del relativo giudizio disciplinare per l’accertamento della responsabilità dell’Inter. Il tutto entro trenta giorni dalla notifica delle motivazioni. Nell’altra circostanza, si dovrebbe configurare un generale potere del Consiglio Federale o del Presidente Federale di revoca, in sede di autotutela del provvedimento originariamente emanato dal Commissario Straordinario della Figc (Guido Rossi, ndc), avente come contenuto l’assegnazione dello scudetto 2006 al club di Moratti, per emersione di fatti nuovi che dimostrano che i comportamenti tenuti dai legali rappresentanti dell’Inter sarebbero stati tali da alterare il regolare svolgimento del campionato.

Visti gli scenari l’Inter non farebbe meglio a ricusare lo scudetto?

A rigor di logica certamente. Non credo, però, che rinunceranno al titolo del 2006. Discorso differente, invece, per la prescrizione: non è escluso che possano decidere di farsi giudicare.