La penna degli Altri 24/07/2011 11:43

La mia Roma è differente

La differenza la fa il piano industriale, stimato fra i 60 e gli 80 milioni. Gli americani sono disposti a spenderne anche 100, purché tutto sia chiaro, purché non si giochi a nascondino, purché non si decidano cose unilateralmente, purché piuttosto che a certa opportunistica rigidità si sostituisca semplicemente la ragione. Chissà che ne pensa Luigino Ghizzoni? Chissà che ne pensano i tifosi della Roma? Unicredit dovrebbe farsela questa domanda, anzi forse è l’unica domanda che si deve porre. Non è la banca, ma è la Roma a essere differente.

D’altronde Unicredit sono mesi che gestisce la Roma. Guardate dov’è finito Mexes. A Milano l’ex Rugantino che è diventato Arlecchino s’è messo pure a fare Pulcinella: " rossonero? Magari". Magari no. Magari pe’ niente. Magari che? Caro Philippe da Rosa c’è chi piange davvero per la maglia. Ecco, quanto vale questa cosa? Che garanzia? Quale fidejussione? Di che closing stiamo parlando?? Visto che qui si va avanti di compleanno in compleanno, oggi è proprio quello di .

Che sia un momento di riflessione e di serietà, come quando si entra in un tempio. Attenti a non giocare con la Roma, coi sentimenti della gente (belli tutti quelli che ieri per una ventina di minuti nella curvetta qui hanno cantato in continuazione la stessa canzone, belli tutti i romanisti). Perché la Roma è qualcosa che non si vende. Come La Roma è come il mondo: ce l’abbiamo in prestito per i nostri figli. Se dovesse saltare qualcosa, Daniele sarebbe il primo a doversene andare. Se succede, però, dovrete dirglielo voi a Luigino.