La penna degli Altri 23/07/2011 12:08

E Sensi soffiò Batistuta a tutti: mossa decisiva per la conquista dello scudetto



Adorato dal passionale, ma insieme selet­tivo, esigente pubblico del Giglio, fu da que­sto omaggiato perfino di una statua, alle sue memorabili imprese di calcio dedicata, campeggiante, imponente e gagliarda, presso la curva più calda, all’interno, già comunque rovente, dello stadio.



Approdato alla corte gestita con pragma­tico acume da Capello, il trentunenne eroe di Reconquista riprendeva a spedire pallo­ni nel sacco a profusione, sospingendo i giallorossi colleghi sulla vetta. Segnava tan­to e sparava in aria a salve, innescando la miccia del gaudio e del tripudio popolari. L’arma virtuale si inceppò in una notte au­tunnale all’Olimpico, contro la : realizzato in extremis, con splendida pro­dezza, il punto dell’incontro decisivo, Bati­gol, gettato via il fucile, tentava di celare invano al mondo impertinente lo sgorgare di prorompenti, copiosi lucciconi.



Smaltite le umane, nobili scorie del viola sentimento, il prode Gabriel Omar riprese a tempestare, con spunti vittoriosi e deva­stanti, le barriere opposte, perlopiù vana­mente, dai rivali. Conseguì venti centri, ta­gliando poi raggiante, con indosso la ma­glia diciotto della Roma, il nastro del suc­cesso tricolore.