La penna degli Altri 27/07/2011 11:11
E il primo olandese della nostra storia

Con Stekelenburg, dunque, la Roma porta a 35 le nazioni rappresentante dai suoi calciatori ed è curioso che i confini dellOlanda le siano stati aperti proprio da un portiere, visto che da quelle parti sono spesso nati grandi attaccanti e centrocampisti, ma in quanto a numeri uno hanno lasciato molto a desiderare. Eccezion fatta per Van der Sar (che però in Italia non brillò con la Juventus) e per Jongbloed, il mitico e non proprio ortodosso portiere della nazionale di Crujiff e soci che ogni tanto ne combinava una delle sue. Ma Stekelenburg è di tuttaltra pasta e lo dimostrerà, perché si tratta di uno di quei rari portieri in grado di darti almeno dieci punti a campionato con le loro parate. E poi, finalmente, la Roma è riuscita a mettere a segno un colpo di mercato nella terra dei mercanti, con i quali era sempre andata vicino a concretizzare le sue trattative salvo poi vedersele annullare al momento della firma. Ricordiamo in tal senso la vicenda Vanenburg, su queste stesse pagine raccontata poco tempo fa e quelle legate ad altri suoi celebri connazionali. Su tutti Ruud Krol, il libero della mitica Olanda degli anni 70 che Viola e Liedholm volevano portare alla Roma alla riapertura delle frontiere. Non ci riuscirono anche perché alla fine puntarono sul Brasile, indirizzandosi prima su Zico e poi su Falçao. La storia gli dette ragione e Krol fu preso dal Napoli. Dopo di lui e Vanenburg è toccato a Winter, Seedorf e Davids finire nel mirino della società giallorossa, ma ogni volta è stato un buco nellacqua, con il primo preso dalla Lazio, il secondo dalla Sampdoria e il terzo che la Roma non riuscì a strappare alla Juve, che lo aveva portato in Italia. Tra gli stranieri in giallorosso non va ricompreso Mark Strukelj, che la Roma acquistò nel 1983 e che è nato a Dorking, in Inghilterra, da un papà portuale triestino emigrato per lavoro e da mamma inglese. Il ragazzo, infatti, era di nazionalità italiana e nel nostro Paese tornò ad appena due anni per poi restarci a vivere. Lo stesso dicasi per Perrotta e per il portiere Giovanni De Min (riserva con 4 partite e 10 gol al passivo dal 1970 al 1972), nato in Eritrea da emigranti italiani e nostro connazionale di passaporto.