La penna degli Altri 14/06/2011 11:23

Una vera rivoluzione culturale

IL TEMPO (T. CARMELLINI) - 
Se serviva un segnale dopo l’apertura ai giovani fatta in prima persona dal nuovo ds giallorosso proprio nella sua prima uscita ufficiale, questo è arrivato dallo scudetto vinto dalla Primavera di Alberto . Nei giorni in cui va tanto di moda il modello-, con un tecnico che arriva proprio dal fulcro del meravigliso progetto catalano, avere una Primavera così è roba da leccarsi i baffi. Il problema, semmai, come giustamente sottolineato dallo stesso , è il «dopo».

La Roma nel corso della sua storia non ha sfornato soltanto fior di campioni ( e per dirne due), ma anche tanti giocatori di ottimo livello, gente che però è dovuta andare a cercar fortuna altrove.

Il passaggio chiave delle parole di è proprio quello sulla ricerca dell’identità romanista: un giovane che cresce nella «cantera» giallorossa deve sognare di poter vestire un giorno la maglia vera della Roma e deve esser forgiato per aver quella «maglia» come massima aspirazione. Una sorta di rivoluzione culturale che smonta tutti i concetti legati al calcio-business, per lasciar spazio al fascino della tradizione, alla passione e alla voglia di trasformare un sogno in realtà.

Una cosa che chi ha gestito finora la Roma forse non aveva capito, troppo impegnato(a) a far altro: e poi si sorprendono di non esser stati invitati alla prima ufficiale del nuovo corso... La domanda è d’obbligo: possibile che un presidente possa non sapere cosa accade in casa sua? Due i casi: o non c’era, o non stava facendo il presidente... fate voi!