La penna degli Altri 11/06/2011 12:45

Totti-Luis Enrique, è già intesa

La prima impressione, da entrambe le parti, è stata più che positiva e ha apprezzato soprattutto il carattere dell’allenatore spagnolo. Per conoscersi meglio, anche con tutto lo staff che accompagna Luis Enrique, ci sarà tempo, visto che tra un mese si tornerà al lavoro, prima a Trigoria e poi a Riscone. In tutto saranno tre settimane di sudore e fatica, in cui , ancora una volta, sarà la guida di una squadra non solo profondamente rinnovata, ma anche ringiovanita. , prima di lasciare il centro tecnico nel primo pomeriggio dopo essere arrivato intorno all’ora di pranzo, ha poi parlato qualche minuto in più con , con cui non era ancora riuscito a confrontarsi direttamente, al contrario, invece, di quanto accaduto con Baldini, che lo aveva contattato telefonicamente nelle scorse settimane e con cui ieri non si è visto. Il nuovo ds, in conferenza stampa, non aveva lesinato complimenti al numero 10, finora affrontato sempre da avversario: « è innominabile, una specie di divinità. La Roma sarà modellata attorno a lui, che è intramontabile ed è come la luce sui tetti di Roma. La luce persiste, va avanti, dilaga. Lo avevano dipinto come stanco e claudicante – ha voluto precisare - invece lui va in campo e schianta gli avversari. Lui è il capitano e dovrà contribuire in maniera importante per costruire il futuro di questa società e questo club». Un futuro che prima di essere dietro la scrivania (tra molti molti anni…) passa per la sua classe, il suo talento, ma anche per la grande disponibilità da cui compagni, vecchi e nuovi, dovranno prendere esempio.

Tanto per fare un esempio, il pressing ai difensori la notte di Roma-Sampdoria dello scorso 22 maggio, quando ormai tutto era finito, devono - e dovranno - rimanere negli occhi di tutti: «Starà a lui - ha aggiunto - decidere quando dovrà andare in campo e quando no. Starà alla sua sensibilità». Una sensibilità messa a dura prova da quello che è successo negli ultimi giorni, quando il suo nome, poco dopo , è stato tirato in ballo nello scandalo del calcio scommesse. Una calunnia talmente grande che ha lasciato di stucco non solo (avvertito in piena notte che un’agenzia lo tirava in ballo e che il giorno dopo alcuni giornali si sarebbero permessi di nominarlo) e non solo tutte le persone che lo conoscono, ma anche chiunque abbia visto almeno un secondo di una sua partita con la maglia della Roma. Un’infamia che Francesco, così come Daniele, ha vissuto male, pur apprezzando come sia la società vecchia sia quella nuova si siano schierate, senza mezzi termini, al suo fianco. Anche ieri lo ha ribadito con fermezza. E ai tifosi ha fatto piacere. Anche se loro non si sono mai lasciati sfiorare dall’idea che fosse in qualche modo invischiato in uno squallore del genere. Perché la luce, soprattutto quella che illumina i tetti di Roma, non è solo bellezza. E’ anche purezza e trasparenza. Ha ragione , è proprio come