La penna degli Altri 17/06/2011 11:06

Sabatini: «Prenderemo dei giocatori forti»

Il nuovo ds sa benissimo che la à è in attesa, che si fida di lui e di Franco Baldini, ma che ora vuole i fatti. Quelli per i quali ha sempre continuato a lavorare anche in questi giorni in cui si è concesso parecchio a telecamere e microfoni (preannunciando però che presto tornerà a parlare poco). Lo ha fatto anche ieri intervenendo a Teleradiostrereoparlando di tutto e di tutti: di Bojan, di Vucinic, di Borriello, di Lamela. E anche di strategie.

SUMMIT Quelle che oggi verranno discusse dettagliatamente nel summit al quale parteciperanno, oltre allo stesso , anche Tempestilli, Pradè, Scaglia e, soprattutto, Franco Baldini. Un incontro di grande importanza nel quale discutere del futuro organigramma, della possibile arrivo di Claudio come responsabile amministrativo, del possibile ritorno in giallorosso di Franco Tancredi. Molti i temi da trattare, ma dopo il meeting non si fermerà un istante e ricomincerà a lavorare per creare la Roma del prossimo anno. La sua agenda è piena zeppa di appuntamenti, almeno fino al 26 giugno. Il ds ha un biglietto aereo aperto per l’Argentina fino al 20, ma potrebbe anche rimandare il viaggio di qualche giorno per seguire delle trattative qui in Europa.

E poi la settimana prossima è quelle delle comproprietà. In Sudamerica, comunque, dovrà prima o poi andare per chiudere con Ricardo Alvarez, che potrebbe essere dunque il primo colpo romanista di questo mercato. O il secondo, visto che l’affare Bojan sembra essere sempre più vicino ad una felice conclusione. Dopo le parole del procuratore, ieri anche ha di fatto dato il suo ok all’operazione: «Bojan è forte e potrebbe fortemente integrarsi in meccanismi che già conosce (quelli del e di Luis Enrique, ndr). È forte e potrebbe portare la sua conoscenza dei movimenti in campo. Sarebbe un giocatore agevolato rispetto agli altri ».

LAMELA Alvarez, Bojan, e poi chi altro? Nel viaggio in Sudamerica potrebbe anche prendere Lamela, ma non è detto che le sue priorità in quel ruolo non siano cambiate. Sempre a Teleradiostrereo, il ds ha spiegato così il suo interesse per il gioiellino del River: «Io ora Lamela lo voglio lasciare in pace. Può essere che abbia una fama ancora maggiore di quanto ha proposto sul campo. Ci sono molte squadre che lo vogliono, ma non me ne faccio un cruccio». Perché, ha assicurato , nel caso la Roma sarà in grado di andare a prendere un altro giocatore dello stesso valore se non addirittura superiore. Insomma, calciatori da Roma: «Se non arrivassero calciatori da Roma, qualcuno avrebbe sbagliato e quel qualcuno sarei io. Io sto lavorando senza condizionamenti. Le scelte saranno strategiche e mirate. Non c’è calcio senza strategia. Arriveranno calciatori da Roma che dovranno confermarsi da Roma. Questa maglia è pesante. Arriveranno calciatori forti che dovranno diventare ancora più forti. Per l’orgoglio dei tifosi romanisti, sono certo che loro adotterebbero qualsiasi giocatore forte che abbia le potenzialità per diventare un campione. Io proporrò questo tipo di lavoro e sono convinto che avrò il sostegno della gente. Conosco questa tifoseria per averli visti qualche hanno fa. I tifosi giallorossi sono appassionati e stregati dai calciatori che sul campo mettono tutto e hanno le potenzialità del campione». Potenzialità, quindi giocatori giovani, ma non parlategli di “promesse”: «Io ho parlato di giovani calciatori, perché le promesse già le abbiamo. La Primavera ha vinto lo scudetto perché è formata da promesse. Io invece parlo di giovani calciatori, altrimenti la gente si preoccupa. Arriveranno calciatori forti. Noi vogliamo giocatori ascendenti, non giocatori statici o discendenti ». Anche se forti. Insomma niente nomi alla Eto’o. E invece uno alla Higuain? «Higuain è un calciatore importantissimo che viene dal Real ma è un’operazione a cui non penserei».

VUCINIC Fin qui i giocatori nuovi, quelli che arriveranno o potrebbero arrivare. Ma quelli che già ci sono e che non sono certi di restare? Un nome su tutti, quello di Mirko Vucinic. Il suo procuratore, Alessandro Lucci, mercoledì si è incontrato con la , poi è volato in Inghilterra. In pole c’è il Manchester United, magari per sostituire Berbatov. E i dirigenti dei Red Devils sanno bene quello che può dare Mirko, visto che lui li ha già castigati in . Lo United, dunque, ma non solo. A quanto pare, ci sono anche altre formazioni inglesi che giocheranno la a volerlo. E lui è sempre fortemente intenzionato ad andare via. Anche se , che già mercoledì aveva detto di ritenere il giocatore incedibile, ieri ha ribadito con forza il concetto: «Vucinic è un ragazzo deluso. Noi dobbiamo comprendere il suo stato d’animo che nasce da alcune vicissitudini. Io però sono convinto che, rimanendo a Roma, Vucinic avrebbe la possibilità di ritrovare la sua armonia. Io credo che rimarrà e so che, ritrovata l’armonia, proporrà dei numeri spettacolari. Lui deve rimanere alla Roma. Nel calcio però bisogna essere pragmatici. Non esiste la verità assoluta perché tutto è in movimento e ciò riguarda anche Vucinic. Però, nell’idea mia e della società, essendo un patrimonio da non dismettere, lui rimarrà alla Roma, a meno che la sua delusione non sia troppo grande». Se poi la delusione rimarrà grande e alla Roma dovesse arrivare, magari da Manchester, una maxi offerta (superiore ai 20 milioni) le cose forse potrebbero anche cambiare. Perché in conferenza stampa era stato chiaro: questa società i suoi giocatori non li svende, semmai le vende. E a caro prezzo se si tratta di grandi calciatori come Vucinic.

BORRIELLO E Borriello? Quello del quale, sempre nel giorno della presentazione ufficiale a Trigoria, aveva parlato come di un problema. «Io uso le parole perché producano un effetto - ha precisato ieri -. L’effetto c’è stato, anche se eccessivo. Il problema lo rappresentano i giocatori forti, quelli deboli non creano problemi. Borriello, essendo forte, pensa a se stesso in una certa maniera, ma quando si fa parte della Roma si deve avere anche umiltà. La Roma non può garantire a Borriello lo spazio che lui chiede, ma nessun’altra squadra forte glielo assicurerebbe. I messaggi vanno inviati quando i calciatori sono in vacanza, così ci possono pensare. Io non voglio che questo tipo di problemi si crei a campionato in corso, perché l’allenatore deve poter lavorare da solo».