La penna degli Altri 13/06/2011 12:06

Mesto: Un titolo d’Europa la medaglia d’Atene. Genoa non è per lui

GLI ESORDI IN CALABRIA Nato a Monopoli, provincia popolosa di Bari, 29 anni fa, Giandomenico Mesto ha iniziato abbastanza presto nelle tipiche squadrette di quartiere, crescendo anno dopo anno e così mettendosi in mostra. Tra i tanti osservatori che lo visionarono, ancora minorenne, furono quelli mandati dalla Reggina a spuntarla, per portarlo dall’altra parte dello Ionio. A 13 anni, nel 1995, il pugliese inizia la trafila delle giovanili con gli amaranto e contemporaneamente indossa per la prima volta anche la maglia azzurra, cominciando dall’Under 15. Figlio di Riccardo, ex calciatore del Monopoli, il fratello Ernesto - 33 anni - è diventato presidente del sodalizio biancoverde nel 2008. Una famiglia di sportivi e calciatori: il destino di Giandomenico, quindi, è segnato. Con la Reggina riesce a esordire in prima squadra nel 1998/1999, anno in cui colleziona una presenza in serie B, grazie alla fiducia che Bortolo Mutti riponeva in lui. L’anno dopo i calabresi sono in A, ma per il maggiorenne Mesto non c’è spazio tra i grandi. Così viene spedito a farsi le ossa con la Cremonese e poi a Fermo: tra C2 e C1, il giovane esterno timbra 50 volte il cartellino, segnando anche 6 gol. Un buon bottino per Giandomenico, che viene comunque sempre schierato come terzino e si occupa prevalentemente della fase difensiva. Arriviamo al 2002, sulla panchina della Reggina siede Walter Mazzarri e Mesto conquista una maglia da titolare. In totale saranno 137 le presenze, con una sola rete realizzata. Nell’estate del 2004 si leva una grandissima soddisfazione, vincendo i Campionati Europei Under 21 in Germania e conquistando ad Atene la medaglia di bronzo ai Giochi.

COMPROPRIETA’ E GOL Nel 2007 le richieste per Mesto si fanno numerose. Si fa avanti l’Udinese dei Pozzo, che convincono Lillo Foti a cedere la metà del suo cartellino. Al Friuli viene ricordato con grande affetto, ma non è certo la migliore stagione per il fluidificante di Monopoli. Ventotto presenze e due gol (uno al e uno al Milan, inutile perché il Diavolo s’impose 4-1), sono comunque sufficienti affinché le due società siano costrette a finire alle buste per decidere a chi andrà il suo cartellino. Il 28 giugno l’apertura delle offerte premia il club di provenienza, che lo gira immediatamente - e sempre in comproprietà - ai rossoblù genoani. Con Gasperini, tecnico dal calcio veloce e offensivo, Giandomenico Mesto trova una sua collocazione ideale, spostando il suo raggio d’azione in avanti di almeno venti metri. Da terzino, quindi, Mesto si trasforma ufficialmente in esterno alto e addirittura, in non rare occasioni, il tecnico ex lo schiera come terzo attaccante. Le sue sgroppate mettono spesso in difficoltà le retroguardie e il suo , potente e preciso, trova la via del gol in 7 occasioni, 5 volte solo nel 2009/2010. Già dal 2005 Marcello Lippi decide di premiarlo, ma finora le sue presenze in Nazionale sono solamente 3 e tutte in amichevole. La concorrenza ora come ora è spietata, ma un cambio di maglia - soprattutto se prestigiosa - potrebbe aiutare il pugliese a mettersi meglio in mostra nei confronti di Cesare Prandelli. Quest’anno, Giandomenico Mesto è sceso in campo 36 volte, 22 di queste per tutti i novanta minuti dell’incontro. Solo due le reti, la prima all’esordio stagionale proprio contro l’Udinese. L’unico assist degno di nota, purtroppo, lo ha realizzato nella goleada in rimonta ai danni della Roma, match messo sotto la lente d’ingrandimento nel corso dell’inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse. Due piccole coincidenze che si uniscono nella storia sportiva del giocatore di Monopoli: l’aver mosso i primi passi da professionista nel club lombardo, coinvolto nell’inchiesta, e aver giocato una delle migliori partite di quest’ultima annata proprio contro la Roma, gara come detto tenuta sotto controllo e messa nel calderone anche grazie, probabilmente, alle millanterie degli indagati.

«NON SI MUOVE» Moreno Paggi, agente di Mesto, due giorni fa ha risposto così a chi gli chiedeva delle voci relative a uno scambio tra e Roma che coinvolgesse il suo assistito: «Non ne so nulla, ma Giandomenico ha un contratto appena rinnovato fino al 2014 e non pensa ad andarsene dalla Liguria ». Sicuramente meno categorico e disfattista Beppe Bozzo, manager di Greco: «Dalla società nessun segnale, io non ne so niente». Immaginiamo che per il ragazzo di Roma il gradimento verso una piazza come quella genoana sia altissimo, soprattutto se con la possibilità di giocare titolare, finalmente, in serie A.