La penna degli Altri 24/06/2011 11:27

Maroni è solo in Europa

gravi incidenti ed è aumentata la percezione della sicurezza negli impianti sportivi».



Parole che sono l’esatto proseguimento di quelle pronunciate qualche giorno fa, quando il Governo ha deciso di consentire le trasferte del prossimo campionato solamente ai possessori del famoso rettangolino plastificato. Vincoli logistici e burocratici che hanno pesantemente ingolfato la già difficoltosa vita dei sostenitori: fra caro prezzi, stadi fatiscenti, orari disumani e pay-tv sempre più divoratrici. Inoltre, come spiega il protocollo d’intesa “Una tessera per il tifoso” firmato dal titolare degli Interni, dal vice presidente del Coni Luca Pancalli, dal presidente della Figc Giancarlo Abete, dal presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta, dal presidente della Lega di serie B Andrea Abodi e dal presidente della Lega Pro Mario Macalli, i biglietti per i

posti destinati ai sostenitori della squadra ospite non potranno essere venduti a chi è residente nella regione che “origina” la trasferta o, nel caso di squadre della stessa regione, ai residenti della provincia da cui proviene la squadra ospite. Altro bel paletto in faccia a chi desidera andare a vedere la propria squadra senza sentirsi obbligato alla cosiddetta “schedatura”. 

E poco conta la flebile lucina che può davvero poco in mezzo a tanto buio d’emozioni, perché qualora si verificassero particolari condizioni, la trasferta potrebbe essere autorizzata anche ai non tesserati. Naturalmente, sempre in settori diversi da quello ospiti e a condizione, ecco un’altra novità, che il club

costituisca un dipartimento del tifo. Una struttura che possa garantire l’incolumità dei propri appassionati e che li possa tutelare durante la trasferta, accompagnandoli materialmente all’interno dello stadio.



Secondo Maroni gli spettatori negli stadi italiani non sono calati. Di certo a Roma il crollo negli abbonamenti c’è stato. Una tendenza che potrebbe riproporsi anche il prossimo anno. Un problema del quale a Trigoria

si stanno occupando. Il tema è stato trattato nel corsi di alcuni incontri e la società sta cercando di capire quello che si può fare su questa questione. Così come si stanno studiando delle proposto per invogliare la gente ad andare allo stadio. Tutte possibilità ancora al vaglio, ma che non cancellano l’amarezza degli

ultras che già minacciano una “serrata” ben più invasiva rispetto a quella dell’anno scorso.