La penna degli Altri 04/06/2011 11:07
La rabbia in casa giallorossa: millantavano al telefono
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) -
Daniele De Rossi non centra niente con il calcioscommesse. Lha certificato, ieri, il pm Roberto Di Martino. «Quella di De Rossi è una sciocchezza ha dichiarato Di Martino . Ho chiesto informazioni ai miei ufficiali di polizia giudiziaria e mi è stato detto che il nome di De Rossi non cè». Ma Daniele, da giovedì notte, da quando cioè le agenzie hanno cominciato a inserire il suo nome nei pezzi legati al calcio scommesse, tirato in ballo in unintercettazione da Marco Paoloni, suo ex compagno nelle giovanili della Roma (considerato nel caso specifico un millantatore dalla Procura),si è chiesto mille volte perché fosse stato messo in mezzo a questa storia. Sempre con lo stato danimo di un uomo arrabbiato, molto arrabbiato. «E mia intenzione sottolineare tutta la mia indignazione per quanto apparso su alcuni organi di stampa peraltro immediatamente smentito da autorevoli fonti giudiziarie riguardo una vicenda che mi vede del tutto estraneo.
Sono stati fatti riferimenti alla mia persona del tutto falsi e inventati e per questo tutelerò la mia immagine e la mia onorabilità in sede giudiziaria contro chiunque assocerà il mio nome a questa vicenda. Non ho altro da aggiungere». Questo il comunicato che la As Roma (con lavallo di UniCredit e dei rappresentanti del consorzio statunitense) a firma di De Rossi ha diffuso via internet nel primo pomeriggio di ieri. E la Roma, più tardi, si è schierata completamente al fianco del suo giocatore, pronta a difenderlo (e a difendersi) in ogni sede.
De Rossi e Paoloni non sono mai stati amici. Compagni di squadra sì, ma amici no. Uno abitava a Ostia, laltro al pensionato di Trigoria. Si vedevano soltanto al campo dallenamento. Poi ognuno per la propria strada. Sono stati nella stessa squadra per due stagioni (2001-02 e 2002-03) nella Primavera allenata da Guido Ugolotti. Pur non essendo coetanei (De Rossi ha un anno di più di Paoloni) i due si sono ritrovati luno al fianco dellaltro in compagnia di tanti altri ragazzini che sono diventati calciatori professionisti, tra i quali Pepe, Bovo, Galloppa, Curci, Aquilani, Corvia, e tanti altri aspiranti campioni che adesso fanno gli impiegati o i rappresentanti di commercio.
E la cosa singolare è che, in quel periodo, il ragazzo promettente era Paoloni e quello meno bravino proprio De Rossi, che è cresciuto (calcisticamente) in ritardo. Lapidario Giancarlo Abete, presidente della Figc, dal ritiro azzurro di Modena. «De Rossi è e sarà una colonna della nostra Nazionale». E ancora, ma più in senso lato. «La giustizia sportiva deve fare in tempo prima della nuova stagione, deve essere tempestiva. Dobbiamo garantire la partenza regolare della stagione 2011-2012». E stata tirata in ballo la partita Genoa-Roma (domenica 20 febbraio, ore 15, arbitro Orsato di Schio). Una Roma senza De Rossi a centrocampo per via della squalifica rimediata per il giallo durante la partita precedente contro il Napoli. Roma avanti per tre a zero, poi rimonta del Genoa (lennesima della stagione subìta da una Roma senza gioco e fisicamente a pezzi) e gol della vittoria firmato nel finale da Paloschi. A fine partita, Claudio Ranieri non parlò. Sul volo che riportava la squadra a Roma, il tecnico scrisse un comunicato che, appena sceso dellaereo, lui stesso dettò allAnsa. In quel comunicato cerano le sue dimissioni dopo tre sconfitte di fila, quattro considerando la partita di Champions contro lo Shakhtar Donetsk. Due giorni dopo, la panchina della Roma veniva affidata a Vincenzo Montella. «Genoa-Roma? Qui cè un grande millantatore e basta», ha commentato ieri lex allenatore giallorosso, in linea con il pm di Cremona.