La penna degli Altri 10/06/2011 11:04
Ghizzoni: "La Roma non ha nulla da temere"
IL ROMANISTA (D. GALLI) -
«Se il calcioscommesse può creare qualche intoppo? Non credo proprio, perché la Roma non ha nulla da temere ». Lamministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni rassicura i romanisti. Lo scandalo sollevato dallinchiesta di Cremona non creerà alcun problema. Saranno rispettati i tempi per il trasferimento del pacchetto di maggioranza del club alla Neep, la holding per il 60% americana e per il 40% della banca. Quando? «Credo che il closing (la firma dei contratti definitivi, ndr) sia confermato il 4 luglio», dice Ghizzoni. La Roma è pulita, come hanno dimostrato le falsità su Totti e De Rossi. «Resto basito per come si possa dare credito a delle persone che ce lhanno scritto in fronte che sono dei millantatori», commentava ieri il direttore operativo della Roma, Gian Paolo Montali. «Non riesco davvero a capire questo livore verso la nostra società e i singoli giocatori.Resto sconcertato - ha detto Montali - da come si possa dare credito, con tanta leggerezza, a certi millantatori. Noi cercheremo di difenderci nelle sedi opportune e abbiamo la massima fiducia negli organi competenti. Ma se il lavoro degli inquirenti sarà certamente serio, non lo è stato altrettanto dare in pasto allopinione pubblica certe notizie riguardanti la Roma. Il danno è stato comunque fatto e ora sarà difficile recuperarlo. La calunnia, purtroppo, è un venticello che cresce piano piano».
Lindagine non sta toccando nemmeno la Serie A, per ora. Lunica gara che compare nelle seicento pagine dellordinanza è Inter-Lecce. Che però termina 1-0, mentre lorganizzazione aveva giocato sullover. Almeno tre gol. Dunque, di sicuro non si può parlare di combine riuscita. Forse, ma va provato, di tentato illecito. Qualche club, come il Chievo, ha minacciato azioni giudiziarie bollando come «illazioni» le indiscrezioni su presunte telefonate tra Pellissier, il "Pelli" delle intercettazioni, e i soggetti coinvolti nello scandalo. Trema lAtalanta, che la A se lè conquistata sul campo - un migliaio di tifosi ha manifestato ieri al grido di «basta fango su tv e giornali» - e che però, dicono a Cremona, rischia grosso. Oltre ad Atalanta- Piacenza 3-0, tra le partite sospette cè Padova-Atalanta 1-1. Nella telefonata del 25 marzo 2011, il giorno prima di Padova-Atalanta, «Pirani informa Tuccella (uno degli indagati, ndr) del risultato finale, avendo appreso con sicurezza che cera stato un accordo tra società». Lo scrive il gip Guido Salvini nellordinanza. Che poi aggiunge: «Tuccella riferisce daver parlato con un grande amico del capitano (Doni, ndr) che gli aveva confermato lavvenuta combine». Doni avrebbe dato 10 mila euro a un amico affinché li puntasse sulla partita. Gli inquirenti stanno lavorando per capire se esista o meno un livello superiore a quello dei vari Paoloni (che sarà interrogato oggi), Pirani, Erodiani e soci. Questi sono pesci piccoli. Qualcuno potrebbe avere agito da prestanome per soggetti finanziariamente più potenti. I pesci grandi. Il livello superiore, appunto. Nel mirino della magistratura cè un gruppo di scommettitori con base a Singapore. È lì che si sarebbero giocate nel più assoluto anonimato cifre definite importanti. La magistratura conta di poter ricostruire questi passaggi dopo avere ascoltato Sartor. Sarebbe lui il "Gigi" delle intercettazioni, lex calciatore indicato dal commercialista Manlio Bruni come lintermediario tra Signori e gli asiatici. Ha ammesso di conoscere lex punta della Lazio. Sarà interrogato nei prossimi giorni. Poi, Di Martino deciderà sugli eventuali nuovi nomi da iscrivere nel registro degli indagati.