La penna degli Altri 06/06/2011 13:04
E nel passato cè uno spagnolo di Barcellona: Mirò

ANNI DURI -Mirò è passato quasi inosservato a Roma. Sia perché era quasi sconosciuto, nonostante un discreto curriculum tra Spagna ( Barcellona, Valencia, Siviglia) e Francia (Marsiglia);sia perché il periodo era tremendo. Ma i risultati che ha raggiunto non sono negativi, considerando ilcontesto.
LANTEFATTO -Il suo lavoro comincia alla decima giornata, dopo le dimissioni di Alfredo Foni. Il conte Marini Dettina, strozzato dai debiti, ha deciso di nascondere i cocci sotto il tappeto e si è presentato al via del campionato con un acquisto sensazionale: il brasiliano Angelo Benedicto Sormani, attaccante tuttofare preso dal Mantova per la cifra record di 500 milioni di lire. Sembrava unidea ambiziosa, in realtà è unoperazione scriteriata (poco efficiente anche dal punto di vistatecnico: Sormani farà solo 6 gol) che avvicina la Roma alla rovina: un anno dopo, al teatro Sistina, sarà organizzata una colletta tra i tifosi per pagare la trasferta di Vicenza. Foni, che a sua volta si è esposto nel cosiddetto Proclama di Thun, nel ritiro svizzero, promettendo una squadra competitiva per lo scudetto, capisce presto che il progetto è irrealizzabile e dopo nove giornate se ne va. Marini Dettina, spiazzato, contatta allenatori di tutto il mondo e infine ingaggia Mirò. La squadra, divorata dalle polemiche interne e senza soldi, si salva per due punti dalla serie B ma arriva in fondo alla Coppa Italia, che poi il nuovo tecnico Juan Carlos Lorenzo vincerà grazie a un gol del sostituto di Sormani: Bruno Nicolè.