La penna degli Altri 25/06/2011 12:12

De Rossi: «Più bello vincere così»

«Il mare per me è la vita, non dimenticherò mai la colazione che ho fatto proprio qui appena tornato da Pistoia alle sette e mezza di mattina, dopo aver viaggiato tutta la notte». Le due settimane trascorse sono serivite, oltre che per mettere ordine fra le emozioni, anche per realizzare la porta dell’impresa: «Siamo entrati nella storia della Roma: è stata una cavalcata intensa e anche molto faticosa, però quante soddisfazioni che ci siamo tolti quest’anno. I ragazzi hanno dimostrato grande attenzione, maturità e anche personalità, specialmente quando le cose non andavano bene e ci è arrivata qualche critica».

I ricordi della finale sono ancora molto vividi: «Quando il Varese ha segnato il 2-1 a dieci minuti dalla fine, in panchina la frase che io e lo staff ripetevamo era sempre la stessa: "non può finire così". Con il mio vice Alessandro Toti ci guardavamo e ci dicevamo che non era possibile perdere ancora una volta così, perché se andiamo a guardare, anche la Coppa Italia ci è sfuggita per un tiro-cross sbagliato: non sarebbe stato giusto». Meglio vincere facile 3-0? «Da allentaore forse sì, se fai due gol nel primo tempo e poi uno a inizio ripresa, in panchina stai più tranquillo. Però vincere così, soffrendo fino all’ultimo, è troppo bello».

Sei anni dopo il trionfo di Lecce, per il tecnico è arrivato il secondo scudetto in otto anni alla guida della Primavera: «La partita contro il Varese è stata tutta un’altra cosa rispetto a quella con l’Atalanta del 2005: allora siamo andati subito in vantaggio e poi abbiamo un po’ subito il loro ritorno, fino al 2-0 di Okaka che ha chiuso la partita. Invece stavolta siamo stati sempre costretti a rincorrere e credo che la partita ci abbia aiutato a fa emergere tutte le nostre qualità, anche se avremmo giocato comunque all’attacco». Fra i messaggi arrivati dopo la vittoria, ne ricorda alcuni con particolare piacere: «Quelli della famiglia: di mia moglie, di mia figlia e di Daniele, con cui ho parlato a lungo dopo la partita, analizzandola anche dal punto di vista tecnico-tattico. Che mi ha detto? Era molto contento, ha sofferto anche lui come tutti quelli che ci hanno seguito. Ho ricevuto quasi 500 messaggi, comprese alcune proposte da B e LegaPro. Ma io voglio restare a lavorare nel settore giovanile e quello della Roma è il migliore».

Il tecnico non ha ancora incontrato la nuova dirigenza, ma è in attesa di una chiamata che servirà a pianificare il futuro: «A giorni credo che verrò chiamato, anche se con Toti stiamo già mettendo a punto i programmi per la prossima stagione. D’altra parte, non ci siamo mai fermati quando perdevamo, perché dovremmo farlo ora che abbiamo vinto?».