La penna degli Altri 06/06/2011 12:31

Criscito. Totti lo ha già battezzato, lui ha reagito

DALLA PRIMAVERA ALLA PROMOZIONE Nato a Cèrcola, vicino , il 30 dicembre del 1986, Mimmo Criscrito ha iniziato a tirare calci al pallone con la Virtus Volla, società dell’Eccellenza campana. Sembra già avere la stoffa del calciatore, e la sua fortuna si chiama Claudio Onofri, ex difensore e capitano del , nato a Roma ma da sempre legato alla realtà genoana, che lo nota e decide di portarlo al Nord. A 16 anni, Criscito inizia la trafila delle giovanili nella squadra rossoblu, che nel frattempo è impegnata in un difficile campionato di B. Il tecnico Rino Lavezzini, subentrato a Torrente – che a sua volta aveva rilevato Onofri – addirittura lo fa esordire, il 7 giugno 2003, nella vittoria casalinga contro il Cosenza; partita inutile, perché sia i liguri che i calabresi hanno già tutti e due i piedi in serie C. I Grifoni furono successivamente ripescati, in seguito al famigerato “caso Catania” che dopo ricorsi e contro ricorsi portò al decreto Salvacalcio e al blocco delle retrocessioni. Così per Mimmo c’è la possibilità di disputare un altro anno di cadetteria, ma né Roberto Donadoni, né Gigi De Canio gli regalano qualche minuto in prima squadra. Così la di Luciano Moggi lo acquista nel 2004, in comproprietà, lanciandolo nella sua Primavera che due anni dopo avrebbe vinto lo scudetto. Con già 10 presenze tra Under 17 e Under 18, grazie alle ottime prestazioni in bianconero e a qualche panchina di serie A, Criscrito viene convocato anche in Under 19 e successivamente passa all’Under 20. Ma sono solo parentesi, perché il difensore dell’hinterland napoletano è destinato alla maglia dell’Under 21, che conquista nel corso della stagione 2006/2007, giocata con il in serie B: Gasperini lo promuove titolare (36 presenze e 4 gol) e alla fine dell’anno il Grifone festeggia la promozione nella massima serie.

GALEOTTO FU IL CAPITANO Di proprietà della , Mimmo torna a Torino nel primo anno di A dopo il Purgatorio inflitto da Calciopoli. Sulla panchina c’è Claudio Ranieri, che lo schiera da centrale difensivo insieme al portoghese Andrade; ma il 23 settembre 2007, all’Olimpico, è  a togliere dal campo Mimmo, che non riesce a fermare il  in entrambe le reti segnate (l’1-1 e il 2-1, la gara finì 2-2). Ranieri lo sostituisce nel secondo tempo e poi sposta Chiellini centrale: finisce la stagione da titolare per l’allora 21enne Criscito, che da gennaio torna nuovamente al , dalla quale non andrà più via. Centosedici presenze e 6 gol in tre anni e mezzo di A, la convocazione in Nazionale da parte di Marcello Lippi per l’amichevole di agosto contro la Svizzera nel 2009, l’anno dopo è titolare in Sudafrica nello scempio Azzurro. Da terzino sinistro, il campano trova finalmente la sua dimensione: sale e scende con grande velocità, tenta spesso il tiro e a volte prende anche la porta. Con la Roma ci riesce alla prima stagionale del 2009/2010, in casa, con un al volo – non il suo piede – che contribuisce alla sconfitta giallorossa. Una piccola vendetta nei confronti di , due anni dopo.
 
CIAO PREZIOSI Con un posto fisso anche nella Nazionale di Cesare Prandelli e gli occhi delle big puntati addosso, Domenico Criscito desidera cambiare aria. La sua esperienza al , iniziata quasi 10 ann fa, è giunta al capolinea. Su di lui c’è il forte interesse dell’Inter, che è tornato alla carica dopo il mercato invernale e ha offerto ai liguri una cifra cash e la scelta tra tre contropartite tecniche: McDonald Mariga, Felice Natalino ed Emiliano Viviano, quest’ultimo per niente allettato dalla prospettiva di giocare in rossoblu. Anche , però, vorrebbe tentare di convincere l’entourage del difensore, cosa non difficile quanto invece è battere la concorrenza di Massimo Moratti. La Roma ha proposto al ds Capozucca uno scambio con Greco, ma la risposta ancora non c’è stata: «Mimmo verrà ceduto – ha detto – e se lo prenderà chi si presenterà per primo. È tanto che gioca con noi, ora merita una chance importante ». Come detto, il problema non è l’ingaggio, né la volontà del ragazzo. Ma la ferma intenzione dell’Inter di ringiovanire e italianizzare la propria rosa, operazione partita con Giampaolo Pazzini e che il ds Branca vuole proseguire puntando sul terzino Azzurro.