La penna degli Altri 02/06/2011 10:05
Calcioscommesse, è tornato l'incubo
Sgominata, secondo gli inquirenti, una vera e propria organizzazione criminale in grado di modificare lesito di moltissime partite di serie B e di Lega Pro (17 sono quelle finite nellinchiesta, più Inter-Lecce di serie A) per poi scommettere in Italia e allestero ingenti somme di denaro. Si parla di tanti milioni di euro, tanto per capire: sub judice, da ieri, tutti i campionati coinvolti, ecco perché siamo davanti ad un terremoto. Laccusa per i sedici arrestati è di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Altre ventotto persone sono indagate a piede libero, tra loro ci sono Cristiano Doni, capitano dellAtalanta, che secondo gli inquirenti avrebbe partecipato alla combine di molti incontri, e Stefano Bettarini, che ha subito smentito il suo coinvolgimento ma viene indicato come uno degli scommettitori.
IL CASO -Sei mesi di indagini, scattate dopo un caso clamoroso di avvelenamento avvenuto il 14 novembre 2010 nellintervallo di Cremonese-Paganese, terminata 2-0. Cinque calciatori si sentono male, uno - Carlo Gervasoni - ha addirittura un incidente mentre torna a casa: la società sospetta che sia successo qualcosa di strano, denuncia il fatto e dopo le analisi a cui si sottopongono emergono nel sangue dei giocatori tracce di Lormetazepam, un ansiolitico che potrebbe essere stato mescolato al the caldo o allacqua. A quel punto la Polizia apre le indagini e ottiene lautorizzazione a mettere sotto controllo decine di cellulari: vengono registrate cinquantamila conversazioni e nel mirino finisce Marco Paoloni, 26 anni, portiere che la Cremonese, dopo questi episodi, cede al Benevento nel corso del mercato invernale. Quella partita doveva finire con il successo della squadra ospite, ecco perché i giocatori della Cremonese erano stati addirittura dopati. Un reato, questo, che viene punito con pene che vanno dai tre ai dieci anni.
E lui uno degli uomini-chiave dellinchiesta, il vero gancio di decine di giocatori pronti ad alterare le partite per ottenere facili guadagni. Diciotto gli incontri finiti sotto indagine, uno solo di serie A: Inter-Lecce, finito 1-0 e costato allorganizzazione decine di migliaia di euro perché il risultato avrebbe dovuto essere più largo, dal 3-0 in poi. Paoloni riuscirà ad addomesticare - come si legge nellordinanza- molte partite, ma spesso, come vedremo, le sue previsioni si dimostranosbagliate.
I GRUPPI E IL TARIFFARIO -Alle spalle dei calciatori pronti a influire sui risultati tra cui cerano anche Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese dellAscoli - sono stati individuati tre gruppi di scommettitori pronti a pagare cifre ingenti per taroccare le partite su cui puntare. Indicati, più o meno, anche i costi: 400mila euro per truccare un incontro di serie A, 120mila euro per un incontro di B, 50-60mila euro per un incontro di Lega Pro. Poi si scatenavano iMilanesi,gliZingari, a cui facevano capo alcuni albanesi, e iBolognesi,il cui punto di riferimento era considerato Beppe Signori,«uno di cui non bisogna mai parlare al telefono neanche per scherzo», dice il 19 marzo Marco Pirani, dentista di Ancona, a Massimo Erodiani, titolare di unagenzia di scommesse di Pescara. Ma Signori, uno dei simboli storici della Lazio, viene addirittura pedinato e fotografato a Bologna mentre entra nello studio di due commercialisti coinvolti nella vicenda.
Un ruolo chiave, dunque, anche se Signori come tutto il gruppo deiBolognesicade in una trappola tesa da Paoloni, una delle tante. Perché lex portiere della Cremonese aveva garantito di aver sistemato Inter-Lecce parlando con Corvia, attaccante giallorosso assolutamente estraneo alla vicenda. La partita doveva finire Over, cioè con almeno tre gol, - come Atalanta-Piacenza 3-0 che aveva provocato vincite da paura - invece si concludeUnder, cioè con un solo gol. 150mila euro persi dai Bolognesi, di cui 60mila da Beppe, più 300mila da tutti gli altri. Su Inter-Lecce sarebbe stato invitato a giocare anche Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura, entrato in contatto con Antonio Bellavista, ex giocatore del Bari
LE MINACCE -Paoloni per porre riparo al danno indica subito unaltra partita, che però gioca da protagonista: aveva consigliato di investire migliaia di euro sullOver 3,5 di Benevento-Pisa che invece, grazie anche alla sue parate, si conclude solo 1-0. Altre perdite pesanti, addirittura le minacce di morte e il coinvolgimento della moglie: in meno di un anno Paoloni aveva scommesso 148mila euro accumulandone 165mila di debito con i suoi bookmakers. A garanzia, la moglie ha firmato assegni in bianco e lui ha ipotecato una casa da 250mila euro per 100mila euro.«Si scatena una sorta di caccia alluomo, ritenuto responsabile di quanto accaduto»scrive il Gip, spiegando che al portiere vengono chiesti dagli scommettitori i rimborsi delle cifre perse nonostante le garanzie sui risultati indicati.
Gli Zingari,pronti a spendere anche 400mila euro per comprare una partita di serie A non sono riusciti nellarco dei sei mesi messi sotto inchiesta a raggiungere il loro obiettivo, sostengono gli inquirenti. Ma il pentolone è pieno di acqua bollente: la sensazione è che se qualcuno degli arrestati inizierà a parlare, salterà il coperchio anche sulla serie A.