La penna degli Altri 23/05/2011 12:04
Una vittoria da Europa League
una squadra che, dodici mesi fa, arrivò seconda con 80 punti e che adesso, con 17 in meno, chiude mestamente al sesto posto. Dietro la Lazio.
Lanno prossimo bisognerà rimettere a posto anche questo, con un allenatore nuovo e con una nuova società. Ieri laddio a Montella e quello a unemozionatissima Rosella Sensi che, in tribuna, ha ricevuto al fischio finale un mazzo di fiori giallorossi e una maglia con il numero 1. Nessun addio, e ci mancherebbe altro, ci sarà invece per Francesco Totti, il punto fermo di sempre, la certezza da cui ripartire, come dimostrano gli applausi (lunico a riceverli) nella notte finale di una stagione da incubo. Finalmente finita.
Che non se ne potesse più lo dimostra anche il silenzio dello stadio: in un silenzio surreale nei primi minuti, la Roma schierata da Montella col 4-3-3, inizia lultima partita di campionato con la rosa al completo escluso Mexes presente allo stadio. De Rossi, Simplicio, Doni e Juan in tribuna, Brighi addirittura in campo, accanto alle panchina con le stampelle. La Sud, ogni cinque minuti, fa sapere che tifa solo la maglia, i giocatori della Roma, in campo, provano ad onorarla.
Difficile farlo, in una partita che non sembra neanche unamichevole di inizio estate. Il primo sussulto, per così dire, al minuto 24 quando Loria, in tuffo di testa, manda a lato dopo un angolo battuto da Totti. Passano sessanta secondi e allOlimpico succede, per lennesima volta in questa stagione, lincredibile: tiro di Ziegler che Lobont non trattiene e Mannini, in fuorigioco, mette dentro sotto la Sud. Piovono fischi, fischi e ancora fischi. Al 30 ci pensa guarda caso Totti a mettere le cose a posto, con un destro che, da posizione defilata, fulmina Da Costa. Gol numero 207 per lui in Serie A, diciassettesimo stagionale. E non cè bisogno di aggiungere altro. Fino allintervallo succede pochissimo, fatta eccezione per un tiro al volo di Riise, e i 30mila dellOlimpico prestano più attenzione a quello che accade a Lecce e a quello che succederà in futuro, considerando le bandiere americane che sventolano allOlimpico. Il copione non cambia nel secondo tempo: la Sud canta e basta, il resto dello stadio assiste silenzioso alla partita, salvo farsi sentire quando i giocatori della Samp provano a fermare Totti con le cattive. Montella toglie Perrotta qualche applauso per lui e mette
Greco, ma gli occhi della gente romanista sono ormai rivolti solo ai risultati che arrivano da Lecce e Udine: la Lazio vince, i friulani pareggiano e in Champions ci vanno loro. I cori, nel frattempo, sono tutti sempre e solo per Totti che al minuto 21 del secondo tempo, da straordinario campione qual è, trova addirittura la forza e lumiltà di andare a pressare difensori e portiere della Samp. Prendano esempio tutti, nella Roma di oggi e, soprattutto, in quella di domani. Dopo quattro minuti la Roma passa, finalmente, in vantaggio: assist di Loria, Vucinic stoppa di petto, poi scambia il pallone con Totti e, mettendo a sedere un difensore della Samp, batte Da Costa.
Montella, dopo il gol, lo toglie tra i fischi e mette al suo posto Caprari, alla seconda presenza in serie A. Allappuntamento col gol manca soltanto Borriello che, dopo una punizione di Totti non trattenuta da Da Costa,
segna sotto la Sud. A cinque minuti dal termine Montella regala la gioia dellesordio anche a Florenzi, capitano della Primavera di Alberto De Rossi che ha lonore di entrare al posto di Francesco Totti. LOlimpico tutto si
alza in piedi per applaudire il suo re. Ed è lunico finale possibile di una stagione, per il resto, da dimenticare.