La penna degli Altri 08/05/2011 11:29
Un tempo non basta, festeggiano loro
Lo hanno abbandonato ben oltre la mezzanotte, cantando e ricantando I campioni dellItalia siamo noi. Lennesima amarezza casalinga di una stagione in cui in tanti troppi hanno avuto la possibilità di far festa davanti ai romanisti. Daltronde, il Milan di Allegri era venuto a Roma proprio per questo: massimo risultato col minimo sforzo, in vista anche della semifinale di Coppa Italia.
Nel primo tempo al 5 i rossoneri hanno provato a farsi vedere con Ibrahimovic, ma Juan è bravo ad anticiparlo in angolo. Pochi minuti Doni rilancia addosso a un giocatore rossonero: piovono fischi, ma il portiere della Roma è fortunato. Al 10ci prova Boateng da fuori area, ma il suo destro non inquadra lo specchio. Passa un minuto e la Roma va vicinissima al gol, col tiro cross di Taddei che attraversa tutta larea e per poco non batte Abbiati. Il portiere rossonero poi si vede tirare in braccio da Vucinic che aveva approfittato di un salto a vuoto di Abate dopo una splendida azione sulla destra di Cassetti che aveva messo in mezzo con un delizioso cross morbido. Al quarto dora la sfortuna si accanisce sulla Roma: Brighi esce per un problema alla caviglia e al suo posto entra Rosi: la Roma si mette col 4-4-2, con Aleandro a destra, Taddei a sinistra e Simplicio accanto a Pizarro.
Ancora Vucinic protagonista (mancato) al 23 quando, ben servito da Totti, si fa anticipare da Nesta. La Roma prende in mano il pallino del gioco: di testa, da calcio dangolo, ci prova Rosi, ma Abbiati respinge. Il Milan non sembra avere voglia di spingere al contrario della Roma che ci prova al 37 ancora con Rosi che di sinistro impegna Abbiati. Applausi per lui e anche per Doni per un dribbling in area su Ibrahimovic che fa chiudere gli occhi a tutti i romanisti. Lo svedese prova a tornare al gol due minuti più tardi ma anche in questo caso Juan è bravo ad anticiparlo. Bravo è anche Abbiati, di nuovo su Vucinic, proprio mentre Van Bommel e Totti, in area, se ne dicono di tutti i colori, ricordo di un colpo proibito del milanista sulle caviglie del Capitano. Il primo termina con uno stop splendido di Totti su lancio di Pizarro, Simplicio in area non riesce ad impensierire Abbiati, ma la Roma esce tra gli applausi della sua gente.
La ripresa si apre con Ambrosini al posto di Gattuso e con un palo clamoroso di Robinho sotto la Nord. Dalla distanza ci prova Simplicio, ma il suo tiro sfila alla destra del portiere rossonero. Il Milan, al 7 reclama un rigore per un intervento di Doni su Ibra, ma il numero 32 romanista va diretto sul pallone. Montella, nel frattempo, cambia ancora: fuori Vucinic, dentro Borriello. Due minuti e la Roma va di nuovo vicina al vantaggio: cross basso di Totti, che attraversa tutta larea senza che nessun romanista riesca ad arrivarci. Il Milan al quarto dora si divora il gol con Boateng, il cui pallonetto termina di un soffio a lato. Minuto 17: si vede Ibrahimovic, che da 30 metri spara un missile su punizione che Doni respinge col corpo. Un missile lo spara anche Riise che però non inquadra la porta. Il Milan, che con un punto è campione dItalia, non forza e aspetta solo il passare dei minuti. La Roma ci prova, ma raramente riesce a sfondare. Anche il Milan cambia qualcosa: Allegri inserisce Pato e toglie Robinho, ma il Milan non punge.
LOlimpico si scalda quando, al 35 Morganti non concede un fallo di Nesta su Borriello: proteste vibranti, ma larbitro non cambia la sua decisione. Dopo due minuti Montella regala una notte da ricordare anche al giovane Caprari, 18 anni, maglia numero 47 sulle spalle e uno spezzone coi grandi già a Donestk. A lasciargli il posto, un po a sorpresa, Rosi. Dopo di che non succede più nulla, il Milan aspetta solo il fischio finale. E i tifosi della Roma sono costretti, dodici mesi dopo il 25 aprile, a lasciare di nuovo lo stadio con Cassano che saltella in mezzo al campo. Non lo meritavano.