La penna degli Altri 24/05/2011 11:52

Tv, intesa vicina. Ma a chi piace?

Secondo le big, bisogna prendere in considerazione esclusivamente i tifosi puri. Se uno, dicono, è abbonato ai canali satellitari che trasmettono a pagamento le partite della Roma, del Milan o dell’Inter, evidentemente tifa Roma, Milan o Inter. Le piccole si oppongono. Sostengono che nel concetto di tifoso rientra anche il simpatizzante. Esempio. C’è chi vive a Parma, magari tifa Milan, ma nutre affetto per la squadra della à dove è nato. Tra una tesi e l’altra c’è un oceano di soldi in mezzo. Se vincono le piccole, come finora è successo in Lega producendo la frattura che adesso si sta provando a ricomporre, le grandi ci vanno a rimettere. La perde 15 milioni, il Milan e l’Inter 8, il 3. La Roma è l’eccezione. È una grande, una grandissima, stando ai dati della Nielsen il 7% dei tifosi italiani è romanista. Però con i criteri delle piccole ci guadagna.

I conti sono già stati fatti. Se passerà la strategia portata avanti dalla Sensi, in accordo con Unicredit (l’avvocato Cappelli, all’Olimpico con lei, si è limitato a un criptico «la dottoressa ha seguito una linea in Lega»), la Roma incasserà ogni anno, fino al 2014, intorno ai 58,334 milioni a stagione. Anzi, meno. Perché bisognerà sottrarre l’eventuale plafond di 20-25 milioni che le cinque big potrebbero essere costrette a distribuire alle quindici piccole a titolo di obolo. Se invece la Roma si schierasse con la stragrande maggioranza dei club di Serie A, quei 58,334 sarebbero destinati - con i criteri fissati dalle piccole - a lievitare di altri 3 o 4 milioni. A quella cifra si arriva così. Il 40% della torta da 800 milioni viene distribuito in maniera eguale tra tutti i club. Fanno 16 milioni a testa.

Alla Roma andrebbero poi 20,441 milioni per i risultati sportivi. Aggiungeteci 7,75 milioni per la popolazione di Roma e dintorni. Ci sono infine altri 14,143 milioni che la società giallorossa riceverebbe in virtù del numero di tifosi stimati. Ora, secondo la ricerca della Nielsen, i romanisti in Italia sono il 7%. Se però si includesse nel computo anche chi simpatizza per la Roma, la percentuale crescerebbe. Non è una differenza da poco. I romanisti puri valgono in termini economici 14,143 milioni. Ma i milioni diventerebbero 18 se venissero considerati anche i simpatizzanti. Alla Roma non conviene stare con , Milan, Inter e anche per un’altra ragione. Se vinceranno le quindici sorelle, le grandi ci rimetteranno. Questo permetterebbe di ridurre il gap, il divario, tra le superpotenze del campionato, tra chi spende e spande, e chi fa una campagna acquisti con una manciata di milioni. E allora, visto che la Roma ci guadagnerebbe 3 o 4 milioni, visto che nell’ipotesi opposta la società andrebbe addirittura a perderci e visto che le dirette concorrenti per lo scudetto vedrebbero contrarsi i ricavi da diritti tv, DiBenedetto & Co. sono convinti che alla Roma converrebbe passare sull’altra sponda, alleandosi con le piccole. Il problema sono i tempi. L’accordo potrebbe essere trovato prima che la cordata americana possa fisicamente comandare a Trigoria. Nessun atto potrà comunque essere impugnato dalla nuova proprietà. L’unico strascico legale è l’azione di responsabilità, che potrebbe essere promossa dai piccoli azionisti.