La penna degli Altri 24/05/2011 12:11

Totti infinito. Disastro Riise

 IL MIGLIORE: 7,5  


Gli sono bastati tre mesi alla grande per distaccarsi da un contesto deprimente. Dopo una partenza piena di delusioni (vedere giocare Adriano dalla panchina non è stato bello), a forza di sentirsi dire che era finito ha tirato fuori un carattere mai mostrato prima: dieta ferrea e allenamenti più intensi. I risultati sono arrivati in Primavera. Raggiunto e staccato Baggio nella classifica dei marcatori di sempre, ha chiuso con 17 gol stagionali e tante prestazioni da trascinatore. Ma da solo non poteva arrivare in





Julio Sergio 5  


Fa il percorso inverso: da titolare a riserva, per demeriti suoi e convinzioni di Montella. Quando capisce che aria tira, si mette da parte. Risentito.
Doni 5  

Rispolverato dalla cantina, torna in campo arruginito e senza stimoli. Pigro.
5  

Poche chance, zero soddisfazioni. Accessorio.
Cassetti 6.5 

 Il più presente in assoluto, il più continuo in una difesa colabrodo. Sottovalutato.
Rosi 5.5  

Passata la maturità a Siena, all’università di Trigoria è rimasto indietro negli esami. Bocciato in difesa, 18 politico da esterno «alto». Distratto.
N. Burdisso 6.5 

Ranieri e Montella hanno provato a clonarlo. È rimasto uno solo ma ha fatto tutto il possibile. Esempio.
Juan 5.5  

Partenza positiva, irriconoscibile dalla Samp in poi. Usurato.
Mexes 6  

Ha scelto a novembre il Milan ma ha continuato a donarsi alla Roma fino ad avverare la sua stessa previsione: ginocchio ko e adieu. Rimpianto.
Riise 4  

Mai botta in testa (a settembre in Norvegia) fu più fatale: il preferito dagli avversari per tutto il campionato. Stordito.
Castellini 5  

Pochi minuti in campo sono bastati per capire tutto. Intruso.
Loria 6  

Chiude l’esperienza romanista con una media gol da capocannoniere. Professionista.


5  

Era sicuramente uno scherzo: non poteva essere lui. Incupito.
Pizarro 5.5  

Perde il posto, scappa, si nasconde, torna e fa il minimo sindacale. Discolo.
Perrotta 5.5  

La corsa è costante, l’utilità in campo è in evidente diminuzione. Frustrato.
Simplicio 5  

Non ha un ruolo, non ha il fisico, segna qualche gol ma si immalinconisce troppo presto. Delusione.
Brighi 5.5  

Dimenticato da Ranieri, usato poco da Montella. Almeno non si lamenta. Secchione.
Greco 5.5  

Spuntato all’improvviso dal nulla, ha un impatto da favola ma riscompare in fretta. Indecifrabile.
Taddei 5  

Se gioca è per mancanza di alternative. Impegno impeccabile, qualità zero. Esaurito.
Borriello 7  

One man show fino a febbraio, si maledice da solo con la celebre frase sui «25mila gol». Ma chiude in bellezza. Testardo.
Vucinic 5  

Il di Ranieri lo deprime e la cura Montella non ha effetti concreti. Con la testa da un’altra parte, le gambe girano poco. E quei gol sbagliati a porta vuota sono la sintesi della sua stagione. Svuotato.
Menez 5 

 Il finale irritante cancella tutto il bello che aveva mostrato all’inizio. Il cambio di tecnico è una scusa che non regge. Evaporato.
Adriano sv 

 Il simbolo del fallimento. Ma la colpa è di chi lo ha portato qui.