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La penna degli Altri 15/05/2011 21:00

Samp, Juve, Roma, giusto così: il fallimento è colpa loro. E torniamo a 18 squadre…

La Roma ha fallito la perdendo a Catania, squadra ormai salva. Anche questa sconfitta penso che determini una svolta: non penso ad esempio che Montella sarà riconfermato, la differenza con Ranieri alla fine è ridotta a poco. 1,56 la media punti del giovane allenatore contro 1,75 del precedente. E’ vero che la Roma si è riavvicinata un po’ di più alla zona , ma è anche vero che la Roma ha continuato a perdere le partite decisive. Credo che la prima cosa da fare a Roma sia quello di spogliarsi del ruolo di grande club. Lo è stato indubbiamente, ma dopo una stagione in cui non ha mai dimostrato di meritare di più di quello che è avuto, si spera capisca che a chiacchiere (polemiche, veleni, gelosie etc) non va proprio da nessuna parte. 

La festa del Milan, la lotta per la e quella per la salvezza con il caso Samp: ultimi spiccioli di campionato. Le ultime tre quattro giornate di campionato sono sempre molto strane, difficili da giudicare, si mescolano squadre che stanno facendo lo sprint finale ad altre che sono sostanzialmente già in ferie e che cominciano a mollare già da molto tempo prima. E’ la chiara testimonianza che motivazioni e obbiettivo sono il 50% del rendimento stesso di una squadra. Magari si possono anche trovare delle partite divertenti come l’ampia vittoria del Milan già campione d’Italia e quella della Lazio che spera nella , ma non mi sembra che ci sia la tensione necessaria per chiamarlo campionato. La metà almeno delle partite sono diventate o stanno diventando amichevoli stravolgendo il torneo stesso e togliendogli forza.

Una soluzione sia pure parziale sarebbe quella di accorciare il campionato riportandolo a 18 squadre, avendo così delle squadre un poco più selezionate, riducendo almeno parzialmente i distacchi, ottenendo un calendario (34 giornate e non 38) leggermente più manovrabile e quindi con qualche spazio di riposo in più e dedicato alla preparazione e al recupero di infortunati. Ma c0me al solito tutto questo si scontra con la politica dei club- e delle tv - che invece vogliono tutt’altro: più partite, più soldi. Io in questi casi cambio spesso canale o faccio altro. Peggio per loro.