La penna degli Altri 14/05/2011 11:05

Roma, Wenger vuol dire guadagni

LE MOSSE - Wenger ha la fa­ma di scovatore di talenti ed è sicuramente meritata, ma è anche un'abile operatore di mercato con elementi già se­mi- affermati. Vedi Vermae­len, costato 9,5 milioni dal­l'Ajax, oggi ne vale il doppio. O Van Persie, una scommes­sa costata 4,5 milioni oggi sarebbe venduto per 25 se non 30. Per una società, Wenger à la gallina dalle uo­vo d'oro, sforna campioni - dal vivaio o dal mercato - senza spendere e vendendo sem­pre molto, molto bene.

I TALENTI - Il francese non ha mai esitazioni a puntare sui giovani. E se ha dimostrato di essere maestro nel prelevare i campionci­ni in erba dai vivai altrui (vedi i vari Fabre­gas, Clichy, Diaby, Bendtner, Song, Djorou, Senderos, Sczesny) i titolari è capace di crescerli anche in casa (è il caso di Ashley Cole, Kieran Gibbs e, per ultimo, Jack Wil­shere). Wenger dà fiducia ai giovani, più di qualsiasi altro tecnico in Europa ed è anche per questo che è più facile per l' convincerli a trasferirsi a Londra. E succe­de pure con quelli che si sono già in luce (oltre ai già citati Henry e Vieira). Ba­sti pensare ad elementi come Ramsey (ar­rivato dal Cardiff), Nasri, Adebayor, Wal­, Flamini, Eboue, Kolo Toure, ecc. Ar­rivano e non vi sono troppi indugi. «If you'­re good enough, you're old enough» dicono da queste parti: «Se sei abbastanza bravo, sei abbastanza maturo» .

MATURITA’ - Ma se sono i giovani ad avere fatto la fortuna di Wenger va detto che an­che con gli 'anziani' ci ha spesso azzeccato. Vedi il portierone Lehmann che ha guidato i Gunners ad una finale di . O Gilberto Silva, arrivato da fresco campione del mondo che è stato per vari anni una co­lonna del centrocampo. O ancora gente co­me Lauren, Rosicky, Wil­tord, Pires, Campbell, ele­menti già affermati che han­no trovato una nuova dimen­sione nel laboratorio calci­stico del ' professore', Wenger.

SEGRETO - Certo, vi sono sta­ti anche i fallimenti. Arsha­vin, costato una trentina di milioni, alterna luci e om­bre. Reyes, anche lui trai più costosi, non si è mai piena­mente ambientato, lo stesso Julio Bapitsta è passato di qui senza lasciare traccia. Ma sono le eccezioni, non certo la regola. Il segreto di Wenger? In molti hanno provato ad indovi­narlo. Si dice che lui cerchi giocatori che già hanno la mentalità ' da ', cioè elementi che dispongono di velocità e pie­di buoni, indipendentemente dal ruolo o dalla prestanza fisica. E, una volta arriva­ti, il gioco dei Gunners - scambi rapidi, pal­la a terra, tutti a proporsi in avanti - facili­ta il loro inserimento. Anche perché gio­cando all' si divertono e fanno di­vertire. Una formula che funziona, se è ve­ro che, da sei anni a questa parte l', unico tra i grandi club europei, vanta un bi­lancio di calciomercato saldamente in atti­vo. Merito di Wenger e della sua visione del calcio.