La penna degli Altri 16/05/2011 11:26

Roma, il solito black out

CORSPORT (A. MAGLIE) - 
Il Catania festeggia la salvezza spegnendo le ultime speranze della Roma. 
Lo fa concedendosi una partita a due volti: un primo tempo giocato be ne ma con contenuta cattiveria agonistica e una ripresa di grande determinazione, coraggio, corsa soprattutto in quell’Alejandro Gomez che ricorda le ali dei vecchi tempi, piccolo, agile, imprendibi le sul breve. Significativamente la rete della vittoria l’ha realizzata proprio lui dopo che qualche secondo prima Doni aveva provato a battere di te staAndujar. L’ultimo sussulto di una Roma brutta, spenta, affatica ta, con troppi assenti e troppi gio catori recuperati all’ultimo mo mento e quindi in condizioni pre carie. Ma da una squadra che pun ta all’Europa più nobile è lecito at tendersi di più, soprattutto contro una squadra appagata, che aveva raggiunto l’obiettivo già prima del fischio di avvio di Tagliavento.Ma, si sa, le maglie giallorosse scatenano gli ardori rossoazzurri, vecchie ruggini, legate ai tempi spallettiani. E così è andato in sce na la replica del copione di tre an ni fa quando un pareggio diede al Catania la salvezza e alla Roma solo una delusione- scudetto. Ma ieri una sola squadra ha cercato la vittoria e non è stata quella che ne aveva più bisogno.

IL CORAGGIO DEL CHOLO Simeone ha vinto, da ex laziale, il suo perso nalissimo derby, « vendicando » i vecchi compagni che quest’anno nei derby hanno masticato amaro. E’ bello il Catania di Simeone, una « rivoluzione culturale » per un centrocampista che era in campo forse molto più attento alla fase difensiva. Ha osato molto, Diego Pablo perché è partito con un già molto «spinto» e ha termina to con un 3-3-1-3 ancora più spin to, con Ricchiuti dietro gli attaccanti e Lodiin mezzo al campo. Insomma, la vittoria l’ha costruita, Simeone, non l’ha trovata per ca so.

FESTE E CEROTTI - Per l’occasione, ieri il Massimino si è vestito a fe sta perché quel che ha fatto il Ca tania in questi anni ha caratteri stiche miracolose. Ieri i ragazzi di Simeone festeggiavano la quinta salvezza e la conquista del sesto campionato di serie A: complicato non riconoscere i metodi di una società che ogni anno ha proposto giocatori particolarmente interes santi. Sarà stata l’aria festiva, sa rà stato anche l’atteggiamento un po’ depresso della Roma, ridotta ai minimi termini dalle assenze di  e Perrotta (squalificati), Brighi Pizarro (in panchina non nelle migliori condizioni), certo è che il Catania pur essendo dispo sta in campo meglio della squadra giallorossa, ha evitato di buttare in campo un tasso elevato di catti veria agonistica. La sorte non ha aiutato i siciliani che hanno colpi to, in un tempo, un palo e una tra versa, diventando testimoni di un paio di risolutivi interventi di Do ni ( su Gomez Terlizzi). La Ro ma, pur faticando in mezzo al campo dove né Greco né Simplicio apparivano in grado di costruire gioco e con un Juan in meno dopo appena cinque minuti e un Bor­riello a mezzo servizio per colpa di un attacco intestinale ( è stato sostituito da Vucinic dopo 45'), ha cercato di tenersi a galla nella cor sa affidandosi ai colpi dei suoi campioni, sfruttando an che i ritmi non altissimi che con sentono con la tecnica di occulta re i limiti fisici e la mancanza di automatismi ( troppo ferma la squadra in fase di possesso, trop po poco aggressiva in quella dinon possesso e di recupero-palla). Il gol di Loria, dieci minuti dopo l’ingresso in campo, è arrivato proprio da un di questi colpi: pu nizione di  e stacco del difen sore agevolato dalla dormita di Potenza.

ILLUSIONE - Il vantaggio ha illuso la Roma, probabilmente inducendo la a dimenticare i suoi scarsi me riti rispetto a quel risultato. E il Catania « rimodellato » da Simeo ne ha infranto i fragili sogni gial lorossi. La ripresa, infatti, è stata un lungo monologo catanese, con la Roma che arrancava in fase di fensiva dove troppi spazi i difen sori lasciavano agli attaccanti, sof­frendo maledettamente sulle cor sie esterne e finendo così per per dere quasi tutti i confronti indivi duali. Doni ha continuato a tenere a galla la sua squadra evitando an cora una volta la capitolazione in occasione di una conclusione ravvicinata di Maxi Lopez. Ma poi prima Bergessio di testa e poi Go mez sul filo di lana, a conclusione di una azione nella sostanza perso nale, chiudevano un conto che nel la dinamica della gara non era mai apparso realmente favorevole alla Roma. Insomma, un nuovo delu dente viaggio in Sicilia per i gial lorossi dai quali sarebbe stato le attendersi almeno un po’ di orgoglio, soprattutto davanti ai ri sultati sciorinati implacabilmente dal tabellone luminoso. Ma la squadra di Montella ieri si è concessa la mesta conclusione di una stagione sbagliata: resta solo il premio di consolazione dell’Eu ropa League (manca un punto per la matematica) con la prospettiva di una annata che comincerebbe a fine luglio. Il Catania, al contrario, ha dimostrato che quella «ro sa » molto argentina, nonostante i problemi, contiene delle indiscuti bili qualità.