La penna degli Altri 10/05/2011 10:12

Roma 2000: Decidiamo noi

DiBenedetto esigeva dei chiarimenti. Formalizzata in un Cda ad hoc, sarà spedita stamattina. Chi l’ha scritta non ha badato al sottile. Si parla di toni molto duri. Roma 2000 ha replicato alla cordata a stelle e strisce sottolineando come, fin quando l’Antitrust non avrà autorizzato l’operazione (ieri sono stati consegnati i

documenti richiesti), non sarà stato firmato il contratto definitivo di compravendita e non sarà lanciata l’Opa, la

banca sarà libera di poter gestire l’As Roma come meglio crede. Se non è scontro aperto, poco ci

manca. Con la sua lettera, DiBenedetto aveva chiesto spiegazioni. Ufficialmente, solo sulla questione stadio.



L’accordo con il Coni per la prossima stagione è stato ratificato a condizioni non concordate con gli americani. Ufficiosamente, però, la cordata si chiede anche perché non sia stata informata della decisione, presa dalla Sensi di concerto con la banca, di affiancare Milan, Inter, e nella battaglia per i diritti tv. Le cinque big lottano perché, ai fini del conteggio del bacino di utenza, vengano presi in considerazione solo i tifosi in senso stretto. Le piccole, invece, vogliono che nella categoria rientrino anche i simpatizzanti. Se passerà la linea delle cinque sorelle, il divario con le piccole si allargherà ancora di più. Per Unicredit è positivo, per

gli americani no. DiBenedetto & Co. hanno una visione differente sulla strategia da adottare. Vorrebbero veder calare i ricavi delle grandi, e pazienza se l’As Roma dovesse rimetterci qualcosa, perché comunque le milanesi e la perderebbero parecchio di più.



Considerato che Unicredit e gli americani sono soci, rispettivamente, al 40 e al 60%, è una situazione potenzialmente esplosiva. Certo, Piazza Cordusio sta trattando la cessione di metà della sua quota. Ma i tempi potrebbero non essere rapidi. E comunque la banca manterrà lo stesso una partecipazione importante in seno alla Neep, la holding che erediterà da Roma 2000 le quote di controllo dell’As Roma.



Intanto, però, si lavora per accelerare l’arrivo a Roma di Franco Baldini. I contatti si stanno intensificando. Non dovrebbero esserci difficoltà a trovare la exit strategy, la strategia d’uscita, per il contratto che lega Baldini alla nazionale inglese. Una volta libero, il manager potrà sbarcare nella Capitale. E a questo punto, viste le tensioni attuali, prima avviene e meglio è per tutti, dal momento che è Baldini l’uomo scelto dagli americani come architrave della NewRoma, secondo solo a DiBenedetto. Gli americani, infatti, non hanno alcuna intenzione di compiere passi indietro. Non appena saranno completati tutti i passaggi formali, faranno valere le loro prerogative.