La penna degli Altri 04/05/2011 11:43
Nel 95-96 ben 14 rigori in 34 giornate
Non amano ricordare, i laziali. Comprensibile. Quando ti fai undici anni in B, quando hai gente che ha disonorato la tua maglia col calcioscommesse, quando un capitano non sai nemmeno come è fatto, forse è meglio così. E meglio dimenticare. Le statistiche ci sono però per il motivo opposto. Per confutare le tesi di chi oggi sbraita gridando al gomblotto, invoca tasche forze (versione formellizzata di task force) e ribattezza Trigoria Rigoria. Stagione 1995/96, in campo cè la Lazio di Zeman. Lala è Beppe Signori, quello che ben presto per i tifosi della prima squadra di Formello diventerà «e segna sempre lui, si chiama Beppe Signori ». Segna molto, vero. Segna molto, però, anche perché è il rigorista designato. O quasi. In effetti, il primo dei 14 rigori concessi in quella stagione alla Lazio viene realizzato da Casiraghi.
Annotate: 27 agosto, Lazio-Piacenza 4-1. Signori comincia la sua carrellata dagli undici metri il 17 settembre, con il Bari. Poi prosegue trafiggendo lUdinese (il 24 settembre) e la Sampdoria (17 dicembre). Il 23 dicembre con lAtalanta è festa grande, i rigori sono addirittura due. Già, due. Avete capito bene, due rigori non li danno solo alla Roma. E successo, succede, pure alla Lazio. Quel giorno, il buon Beppe fa centro entrambe le volte. A gennaio si continua. Il 28 gennaio, Signori segna ancora dagli undici metri. Stavolta il bersaglio è il Cagliari.
E poi? E poi ci sono ancora il Bari doppietta dal dischetto il 4 febbraio, la Roma (mannaggia a Lanna ) due settimane più tardi, un altro bis stavolta con il Vicenza (31 marzo) e di nuovo la povera Atalanta (28 aprile). Il quattordicesimo rigore la Lazio se lo prende il 6 maggio con il Napoli. Ma Signori, a sorpresa, lo sbaglia. A sorpresa, eh sì. Perché Beppe era uno specialista. Li realizzava da fermo, facendo godere i laziali e vincendo così i titoli di capocannoniere. Come in quella stagione, appunto, dove condivise il primato con Protti proprio in virtù di quei 13 rigori calciati come si deve. Unaltra osservazione. Se Signori è arrivato lassù, a 188 reti nella classifica dei marcatori della Serie A, non è stato per grazia ricevuta. Ma per quella dote un po speciale che aveva solo lui, in mezzo a quella Lazio. Possedeva la freddezza dagli undici metri tipica dei grandi giocatori. Come Totti, che su rigore ha permesso allItalia di andare a vincere un Mondiale. Come Totti, che Signori lha salutato da un pezzo. Come Totti, che 206 gol lha fatti solo con noi. Noi difettosi.