La penna degli Altri 29/05/2011 11:30

Lamela e quella foto con Ronaldinho...

Il piccolo Erik visitò la sede, i campi d’allenamento, conobbe anche qualche gioc tore, riuscendo a farsi fotografare assieme a Ronaldinho, episodio che è rimasto impresso nel ragazzo emozionandolo moltissimo. Txiki Beguiristain, ex direttore sportivo del , mise sotto il naso dei genitori un contratto da capogiro, poi chiese a Erik se conoscesse quel marchio sportivo col baffo: «Ma è la Nike!», si sorpresero tutti. «Giusto, e sarà il tuo sponsor per 8mila euro all’anno». Chissà se a Lamela junior importasse davvero firmare contratti e avere un marchio addosso ogni giorno, lui voleva solo tirare calci al pallone, smarcare gli avversari e fare gol. Tanti gol, come i 17 che una volta rifilò al Platense in un solo match. La prospettiva di una vita ancora più agiata – non vengono dai barrios poveri - e i tre figli sistemati a vita, invece, non dispiaceva affatto ai signori Lamela. Ma quando la notizia del tour in Costa Brava del suo miglior gioiellino gli arrivò alle orecchie, l’ex presidente del River Plate Josè Aguilar andò su tutte le furie: impugnò la copia del quotidiano Olè che ne de criveva il resoconto e bloccò tutto, minacciando azioni legali durissime in sede Fifa: «E’ un atto di pirateria minorile gravissimo», urlò.

Iniziò una contesta molto lunga, durante la quale Aguilar cercò – riuscendoci – di convincere i genitori del ragazzino a non lasciarsi tentare dalle promesse. Erik Lamela, dunque, continuò a giocare a calcio con la maglia bianca e rossa del River, da lì a quattro anni esordì in prima squadra, poi segnò il primo gol, finendo nuovamente sulle prime pagine dei giornali argentini e non solo.