La penna degli Altri 16/05/2011 10:34

L’autocritica Burdisso e Juan: "Diciamocelo L’anno è stato un fallimento"

GASPORT (M. CECCHINI) - 
Alla fine dei giochi, la beffa più amara in fondo è quella di dover tifare Inter, nella prossima finale di Coppa Italia, per evitare almeno che un successo del Palermo condanni i giallorossi ai preliminari di Europa League del 28 luglio e 5 agosto (sempre che si faccia un punto con la Sampdoria, ma di questi tempi...). A questo punto è arrivata la Roma «da scudetto» e che ora, in pieno fallimento, potrebbe sì tenere Vincenzo Montella — che giustamente però comincia a rivendicare autonomia per il futuro — ma solo per mancanza di alternative del E i giallorossi tifano Inter in Coppa Italia: una vittoria del Palermo li costringerebbe ai preliminari di Europa League tutto convincenti, tramontato com’è Vilas Boas e senza il coraggio sufficiente (per ora?) per puntare a Delio Rossi perché inviso alla piazza in quanto ex laziale. E allora chi comanda? Come lo fa? Da quando? Insomma, c’è bisogno di DiBenedetto il prima possibile. Comunque, in attesa di risposte, in una giornata che rimescola ancora il borsino dei candidati, resta da segnalare la quota (bassa) registrata da e Wenger e la «new entry» rappresentata da Benitez.

Benvenuto! Autocritica Ma tante parole solo sussurrate si specchiano nei silenzi di squadra e dirigenza. E allora tocca alla difesa, che stavolta non difende: né se stessa né la Roma. Se Loria, autore del gol del vantaggio momentaneo dei giallorossi, dice che i suoi compagni «non sono logori e possono dare ancora tanto» , Burdisso è spietato. «Dalla Roma ci si aspettava di più. Chi vorrà portare questa maglia dovrà capire dove avrà sbagliato. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Abbiamo fatto una brutta gara, senza gioco. Ora la nuova società dovrà capire chi dovrà continuare e chi no. Spero di restare per vincere, ma dobbiamo cambiare mentalità» . Colpa di tutti. Gli fa eco Juan. «Giusto non andare in , è stata una stagione fallimentare, le altre squadre hanno giocato meglio. Adesso arriva un’altra dirigenza con un’altra mentalità e loro diranno cosa è giusto per la Roma, però io penso che non si può dimenticare quanto abbiamo fatto prima. Ora qualcuno rimarrà, altri andranno via, l’importante però è finire con dignità. Adesso sarebbe facile dire di chi è la colpa, ma non sarebbe corretto: diciamo sia nostra che della società. E poi l’Europa League è sempre importante» . Quanti nomi Difficile farlo capire ai tifosi, che non hanno più nemmeno la forza di sognare. Ma il «Panini» del mercato è sempre ricco, e così qualcuno prova a consolarli con i nomi di possibili arrivi di Buffon, Balzaretti, Silvestre, Sandro ed Hernandez. Bastano per ritrovare il sorriso? In giorni così, è lecito dubitarne.