La penna degli Altri 24/05/2011 12:30
Il capitano che sostituì il Capitano
Ventanni compiuti a marzo, gli ultimi sei passati nelle giovanili delle Roma, Florenzi aspettava la prima con i grandi ormai da qualche mese, da quando Montella lo ha aggregato ai suoi in allenamento. Convocato per le trasferte di Lecce e di Milano in Coppa Italia, si era dovuto accontentare sempre della tribuna:quando il tecnico lha mandato a scaldarsi a inizio ripresa insieme a Caprari, ha capito che forse il suo momento stava arrivando. A rimanere negli occhi è però quellabbraccio con Totti così carico di suggestioni. «Eh, non ce laspettavamo - dice ancora il papà -. Entrare al posto di Totti per un ragazzo è un onore, certo, ma la speranza è che in qualche modo possa essere un segno. Non lo dimenticheremo mai. Lui? Tranquillissimo, non è il tipo che si esalti. Ha vissuto questi giorni in completa serenità». E infatti il day after di Florenzi è un lunedì come gli altri: colazione al bar con i soliti amici a Vitinia, quelli che sfida (e batte regolarmente) a biliardo, magari qualche stretta di mano in più, anche perché nel quartiere tutti lo conoscono e gli vogliono bene. Sarà per quel suo sorriso contagioso, sarà perché è difficile non prendere in simpatia un bambino che ha imparato a calciare quasi prima che a camminare, visto che il calcio ce lha nel sangue: calciatore il papà, calciatore il fratello maggiore Emiliano («è lui quello forte», scherzava una volta Alessandro fuori dai cancelli di Trigoria»). Pranzo veloce e poi via ad allenarsi: il capitano torna dalla sua squadra.