La penna degli Altri 14/05/2011 12:16

Il 3 giugno DiBenedetto presidente

Il consorzio a stelle e strisce tace, ma dietro le quinte si sta lavorando affinché il progetto nasca vincente. A cominciare dalla squadra. Sono previsti otto ingaggi, due campioni e sei giovani di talento. I ruoli? Un , un centrale difensivo, un laterale basso e uno alto sia a destra sia a sinistra, un centrocampista e un attaccante. Resterà , e dovrebbe restare salvo colpi di scena anche Montella. L’organigramma sta prendendo corpo. Baldini, l’architetto del terzo scudetto e il futuro braccio operativo di DiBenedetto, verrà sicuramente. Si dice ad ottobre, ma si sta facendo di tutto per fare prima. La casella di direttore sportivo sarà occupata da . L’ex ds del Palermo vorrebbe continuare a lavorare con Daniele Pradè. Ma all’attuale capo del mercato della Roma non è stato proposto ancora nulla. Ha altri due anni di contratto. Se però gli sarà chiesto di lasciare, lo farà. Lo farà per il bene della società che porta nel cuore e che ha degnamente servito, con pochi mezzi e grandi colpi, subentrando nel 2004 proprio a Baldini. Resterà anche Montali. Il direttore operativo, che sta tenendo a galla la barca in questo passaggio di consegne, ieri ha lanciato un messaggio agli americani: «Quando arriverà la nuova proprietà, dovrà essere molto chiara con i nostri tifosi, perché il nostro pubblico capisce tutto e merita rispetto. E quest’anno hanno dimostrato un attaccamento ai colori che va oltre, anche in tante partite in cui venivamo da brutte sconfitte. Questo è un momento delicato, di transizione, ci sono dei passaggi tecnici che vanno rispettati e anche il silenzio va rispettato». Prima agli americani. Poi Montali ha lanciato un messaggio pure ai giocatori: «Le motivazioni ci sono eccome. Dobbiamo fare due vittorie e sperare che le altre squadre facciano il loro dovere. Chievo e Milan, sono sicuro, giocheranno con etica professionale. Per noi, Catania è la partita della stagione. Dobbiamo andare là con la mentalità vincente da quando saliremo sull’aereo. Abbiamo un solo risultato. Senza la vittoria, l’ultima partita non servirebbe a nulla. Ora basta scuse. Alibi. Ne abbiamo avuti troppi. Dobbiamo solo vincere, anche per i tifosi. Non abbiamo altre possibilità».