La penna degli Altri 28/05/2011 12:05

Ecco toro Ricky il grande talento dal fisico imponente

Ricky, come viene chiamato da tutti, è un centrocampista offensivo con un ottimo piede sinistro, svaria a tutto campo e spesso si va a prendere la palla nelle retrovie, per poi ripartire in velocità dialogando nello stretto con i compagni. Ha esordito con il Club Atlètico Vèlez Sàrsfield l’8 giugno del 2008, diciottesima giornata del Torneo Clausura, match casalingo nello stadio Josè Amalfitani contro l’Independiente. L’incontro, conclusosi a reti bianche, lo vide entrare in campo al 73’ al posto di Victor Eduardo Zapata. Due mesi dopo, però, si ruppe il e rimase ai box la bellezza di sei mesi. Fece in tempo a tornare per giocare 18 minuti in trasferta contro il Gymnasia (1-0 per le V celesti) e vincere il Torneo Apertura 2009. Un buon incentivo per recupere il tempo perduto: Ricky ha una voglia incredibile di conquistarsi un posto da titolare, e grazie al contemporaneo impegno del Vèlez in Copa Libertadores, ci riesce. Il primo gol lo segna il primo maggio del 2010, al cospetto dei Millonarios del River Plate, nel loro Monumental: dopo 8 minuti il compagno di reparto Leandro Desàbato riceve palla da fallo laterale sulla corsia destra, vede il taglio centrale di Alvarez, che anticipa il avversario con la punta della scarpa sinistra. Un gol che mostra diversi aspetti positivi di Ricky, oltre alla grande fisicità (188 centimetri per 84 chili): è molto veloce, possiede ottimi tempi d’inserimento e non ha paura.

GLI INIZI Ricky Gabriel Alvarez da ragazzino non giocava proprio a calcio, ma si divertiva con il futsal, che oltre a praticare su improvvisati campetti da basket, giocava ogni settimana nel prestigioso Club Social y Deportivo Parque, una realtà giovanile fondata il 25 maggio di 62 anni fa, che nel 1999 venne riammessa ai tornei giovanili dopo una denuncia presentata dalla dirigenza: «Vinciamo sempre, per questo ci hanno escluso da cinque anni», dichiarava al Clarìn un esponente del club. Al Parque, tra l’altro, sono cresciuti molti attuali campioni del calcio argentino, quali l’interista Esteban Cambiasso, il madridista Gago e Carlitos Tevez, oltre a stelle ormai tramontate come l’ex laziale Pablo Sorìn e l’ex milanista Fernando Redondo. Dopo qualche anno di gioco dalle parti della calle Marcos Sastre a Buenos Aires, Ricky entrò nelle giovanili del Boca Juniors, senza però rimanerci troppo. Decise di prelevarlo il Velez Sarsfield, club tra i più titolati in Sudamerica, che lo inserì nella rosa di prima squadra tre anni fa. Il resto è storia recente: Alvarez si mette in mostra per la capacità di svariare su tutto il settore di metà campo, ha buonissimi piedi e una corporatura che mette in difficoltà più di un difensore. L’ di Wenger vorrebbe accaparrarselo e negli scorsi mesi è stato molto vicino dal riuscirci; in Italia, ha tra gli estimatori Javier Zanetti, che lo ha fortemente consigliato al ds nerazzurro Branca. Sembra, però, che sia la Roma il club più vicino ad acquistarlo in questi ultimi giorni.

« LO CONOSCE BENE» A parlare è Marcelo Simonian, agente di Pastore e di altri talenti sudamericani, che con la sua Dodici Corporation controlla, quindi, anche di Alvarez. Il procuratore argentino svela indirettamente l’interesse della Roma per lui: «Ho parlato con di altre cose – spiega – non di Ricky, perché so che lui già lo conosce molto molto bene (da quando aveva 14 anni, ndr). Non assomiglia né a Lamela né a Pastore, ha un fisico imponente. Lo vuole l’Inter? Moratti non mi ha ancora chiamato. ? Stiamo trattando con diverse squadre, credo che se arrivasse un’offerta adeguata, il Velez non impedirebbe un salto di qualità del ragazzo ». Per adeguata si intende non inferiore ai 6-7 milioni di euro, utili almeno a pareggiare quanto proposto proprio da Arsene Wenger pochi giorni fa. Londra ha il suo fascino, la Premier League attira molto qualsiasi giocatore in cerca di ottimi stipendi e un palcoscenico di prestigio, ma gli ottimi rapporti tra Simonian e , oltre al contesto ambientale più mite e appassionato, potrebbero spingere l’ala di Buenos Aires a optare per la capitale.

Dando per molto vicino l’arrivo di Luis Enrique nella veste di nuovo allenatore, Alvarez si troverebbe sicuramente bene nel dello spagnolo, sia come spalla sinistra di , sia come punta larga “alla Delvecchio”. Il suo passaporto italiano, inoltre, renderebbe il suo tesseramento ancora più semplice, in questi tempi di chiusura quasi totale verso i giocatori extracomunitari. Rappresenterebbe una valida alternativa a Mirko Vucinic in avanti (qualora il montenegrino decidesse di restare), mentre a centrocampo – ma forse sarebbe sacrificato - sembra accostarsi di più ad un Brighi con molto più fisico e piedi migliori. Finora può vantare 32 presenze tra Copa Sudamericana, Copa Libertadores, Apertura e Clausura, con 4 gol segnati e ben 5 assist. Il suo soprannome è “Maravilla”, lo stesso affibbiato a Sanchez dell’Udinese, e tutti sappiamo quanto sia stato azzeccato. La speranza è che, in caso di acquisto da parte della Roma, Alvarez si mostri davvero un giocatore pronto per grandi sfide, non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Forse un’operazione lungimirante sarebbe quella di chiudere l’accordo economico con il Velez ora, per poi lasciarlo a casa propria fino a gennaio, in maniera tale che il ragazzo concluda la sua crescita e accumuli esperienza sufficiente per fare il salto di qualità in un campionato come il nostro.