La penna degli Altri 31/05/2011 11:10
Coerenza e continuità per un piano vincente

La Roma non è una barca finita casualmente sugli scogli e in attesa di essere riparata. La Roma di cui si parla da settimane è un progetto nuovo da costruire in cantiere, dallo scafo alle vele, dalla chiglia al timone. La Roma non è una barca che ha perso le ultime regate per colpa dei timonieri, è uno scafo vecchio che ormai rischia di finire sotto la linea di galleggiamento. L'intero progetto deve essere affidato a chi dovrà poi vararlo e pilotarlo. Cominciamo dall'allenatore. I tecnici più esperti, quelli più affermati, esigono una barca pronta a solcare i mari della Champions. Per la Roma ci vuole un tecnico giovane e paziente, che abbia in mente un progetto chiaro di gioco, che deve essere lo strumento con il quale intende vincere ed affermarsi egli stesso. Un tecnico da impegnare nei tempi lunghi, che sappia creare una scuola, come Guardiola, come Ferguson. Il calcio è diventato un'impresa e le sue strategie, hanno bisogno di coerenza e continuità.
La squadra deve essere nuova e giovane, con alcuni giocatori esperti nei ruoli- chiave. Vanno scartate tutte le soluzioni apparentemente suggestive, come quelle di fare della Roma una sorta di cimitero degli elefanti. Per i giocatori che vogliono finire con tranquillità la loro carriera ci sono le squadre di provincia. Qui si viene solo per vincere. La Roma del futuro deve essere la squadra dove i giovani campioni sperano di iniziare la loro carriera per affermarsi, per avere successo. Campioni di rimbalzo la Roma ne ha sempre avuti tanti, ma quando ha vinto qualcosa è perché li ha utilizzati di prima mano. O prelevandoli dal vivaio come Amadei, come Totti. O direttamente dalle squadre d'origine, come Manfredini, come Falcao, come Samuel.
Nel costruire la nuova Roma si può imitare il Barcellona, inserendo alcuni giovani del vivaio in un tessuto di gioco garantito da gente di classe. Si può imitare il Manchester, cercando di costruire nel tempo una squadra forte, per scegliere poi, anno per anno un campione nuovo, capace di garantire freschezza e rinnovate ambizioni. Ma nell'uno e nell'altro caso bisogna possedere lucidità, correggendo anche gli eventuali errori di percorso. Insomma bisogna agire tempestivamente e soprattutto non sbagliare le prime mosse. Sono quelle decisive.