La penna degli Altri 03/05/2011 11:36
All'ultimo respiro
IL TEMPO (T. CARMELLINI) -
E adesso come fai a non crederci! Al brutto successo giallorosso a Bari di domenica sera hanno fatto da contraltare le sconfitte di Udinese e Lazio. Risultato: Roma a un punto dalla Champions. Ossia la Lazio che domenica avrà lo scontro diretto proprio contro lUdinese. Alla Roma toccherà il Milan, ma quando vinci una partita al novantaseiesimo con un gol di «pancia» di Rosi, qualche domanda te la devi anche fare. Qualcosa vorrà pur dire. Ma oltre ai tre punti e il solito infinito capitan Totti, da Bari Montella ha riportato poco altro: «Mi è piaciuta solo la vittoria» ha tenuto a precisare il tecnico a fine gara. Una Roma brutta, scollata, senza gioco e con poche idee che ha faticato ad avere la meglio di una squadra retrocessa già da un mese. Nonostante lo scontato scarto tecnico, i giallorossi non hanno mai dato la sensazione di avere in mano la partita: anzi. Sono andati sotto due volte, poi gli episodi che hanno visto protagonista negativo di nuovo Russo di Nola: lo stesso che devastò la Roma a Brescia nel girone dandata. Un arbitro così non può dirigere una gara di serie A, tanto più visti i precedenti e in un momento così delicato della stagione. Ha sbagliato tutto, in entrambi i sensi. Giusto il rigore concesso per il fallo di mano di Juan, ma poco dopo non ha usato lo stesso metro di giudizio sulla ribattuta di mano di Parisi sulla botta da fuori di Totti: era rigore. Generoso invece il secondo rigore concesso ai giallorossi per fallo su Borriello e nel finale il fischietto di Nola non concede un calcio dangolo al Bari: netta la deviazione di Juan e proprio su quel contropiede la Roma porterà poi via i tre punti.
Quindi troppo dura lespulsione di Perrotta per il «pugnetto» a Masiello, mentre giustissima quella di De Rossi che ha perso una volta ancora la testa. E qui andrebbe aperto un capitolo a parte, perché in questa stagione disastrosa della Roma, andrebbero analizzati anche gli atteggiamenti e il rendimento globale, proprio di alcuni protagonisti: De Rossi in primis. Ma nel complesso la Roma si può definire fortunata, o almeno lo è stata a Bari, perché nel mezzo della gara ci sono da segnalare anche un palo (Juan di nuovo malissimo e anche qui ci sarà da parlare per il futuro perché due indizi fanno una prova) e una traversa colpiti dai padroni di casa che hanno dato netta la sensazione di non giocare la partita della vita, pur non volendo interpretare il ruolo di vittima sacrificale. Mancano tre gare che possono cambiare la stagione in un senso o nellaltro, ma poi bisognerà iniziare a pensare al futuro: concretamente. Lorganigramma è scritto, DiBenedetto ha fatto le sue scelte e Sabatini nei prossimi giorni firmerà il contratto da ds della Roma: operativo dall1 luglio. Restano una serie di passaggi da definire, oltre al collocamento delle pedine interne alla Roma, soprattutto larrivo nella capitale di Franco Baldini che sarà il nuovo direttore generale del club giallorosso. Il debito morale con Capello e una clausola con la federazione inglese, sono spigoli che hanno bisogno di tempo per essere smussati: oltre alle garanzie di libertà totale di manovra che lex ds ha voluto sottolineare a DiBenedetto in persona negli ultimi contatti. Giustissimo, perché conoscendo la piazza romana, proprio la poca chiarezza e lalternanza dei ruoli, possono essere un freno a mano tirato con il quale la Roma non può ripartire.